Un’altra storia di abusi ai danni di un minore arriva da Messina. Protagonista una madre che avrebbe abusato del figlio.
L’indagine scaturisce dalla denuncia presentata dal padre del bambino a seguito del rinvenimento di una registrazione audio rilevata sul telefono cellulare della figlia, anch’essa minore.
L’attività di indagine (intercettazioni telefoniche, perquisizioni e sequestro) svolta dalla squadra di polizia giudiziaria del commissariato di Capo d’Orlando, dirette dalla Procura della Repubblica di Patti, permetteva di accertare l’esistenza, sull’apparecchio telefonico della figlia minore, di una conversazione fra due voci, l’una femminile, di adulta, chiamata “mamma” e l’altro del bimbo e dalla quale si evinceva che la donna compiva atti sessuali con il figlio minore.
Nel pomeriggio del 4 agosto, la polizia ha dato esecuzione nei confronti della donna di 46 anni, all’ordinanza di arresti domiciliari emessa lo stesso giorno dal gip del tribunale di Patti su richiesta del sostituto procuratore Aliace Parialò.
La donna è accusata di aver compiuto con il figlio minore, di 7 anni, ed affetto da disabilità psico-motoria, atti sessuali consistiti nel reciproco toccamento delle parti intime. Dalle indagini sarebbe emerso che la donna toccava il figlio e che il bambino, su richiesta della stessa, compiva atti sessuali con la madre.
I figli allontanati dall’abitazione
Dopo le formalità di rito, la donna è stata sottoposta al regime degli arresti domiciliari presso la propria abitazione di residenza, mentre i figli venivano portati dal padre in un’altra abitazione.
A ottobre scorso condannati una madre e un carabiniere
La notizia sta suscitando grande tristezza e sgomento per gli abusi subiti dal bambino. Tante volte vi abbiamo raccontato di padri “orchi” ma che a commettere simili atti siano le madri è un fatto più raro.
Nell’ottobre scorso, I giudici del Tribunale di Siracusa, al termine del processo di primo grado, hanno emesso le condanne nei confronti di 3 imputati finiti sotto processo su presunti abusi sessuali ai danni di tre minori di Francofonte.
Ha rimediato una pena a 24 anni di reclusione, la madre dei bambini, una 43enne, che risponde di induzione alla prostituzione minorile e maltrattamenti in famiglia.
Le altre due sentenze, per violenza sessuale aggravata su minorenni al di sotto dei 14 anni, hanno riguardato un carabiniere di 41 anni, in quel periodo in servizio alla stazione dei carabinieri di Francofonte, condannato a 13 anni di carcere, ed il padre della convivente del figlio maggiore dell’imputata, 46 anni, condannato a 10 anni.
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