É venuto a mancare, dopo una lunga e dolorosa malattia, il termitano Ignazio Sgarlata. Aveva 78 anni.
Il ricordo di Enzo Giunta
La sua voce, dai toni particolarmente alti, anche nelle conversazioni concernenti temi “ordinari”, per chi non lo conosceva, poteva ingenerare il convincimento che si avesse a che fare con persona tendenzialmente portata a imporsi, a travalicare l’interlocutore.
Invece, questo atteggiamento era soprattutto un modo di manifestare la forza delle proprie idee e della intensa partecipazione alla discussione. A questo, si aggiungeva un carattere deciso ma gioviale, condito da caratteristiche proprie dello sportivo che, in campo e fuori dal campo, sollecita un passaggio, un’azione, un tiro.
E non dimentichiamo il goliardo, con le caratteristiche di spensieratezza, di ironia, di tendenza ad aggregarsi per condividere in allegria il tempo libero dallo studio.
E Ignazio, figlio devoto, marito esemplare, padre e nonno amorevole, non ha mai smesso le scarpe del cestista e il cappello “a punta” dell’universitario. Anzi, ha avuto il merito di lasciare memoria della sua seconda vita (oltre l’impegno lavorativo di bancario), rendendosi autore di ben tre pubblicazioni:
È anche significativo ricordare che l’utile delle pubblicazioni, per sua volontà, è stato destinato a scopi sociali e di beneficenza.
Il contenuto delle pubblicazioni (che gli esperti direbbero “di nicchia”) è di interesse per tutti coloro i quali hanno radici termitane o hanno vissuto parte della loro vita a Termini Imerese, ma certamente desta curiosità a chi, sia pure da “estraneo”, riesce a procurarsene copia di una o di tutte e tre.
Ma credo che Ignazio passerà “alla storia” della nostra città per essere stato in grado, con il suo impegno, la sua determinazione e la sua capacità di convincimento (il tono della voce, in questo caso, ha contribuito) a mettere assieme il gruppo più nutrito di ex universitari, mai visto a Termini Imerese, che indossavano i variopinti “cappeddi cu pizzu”, per una irripetibile foto di gruppo.