“Il mistero dei guerrieri di Riace. L’ipotesi siciliana” di Anselmo Madeddu

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Con grande e sincero interesse, è un privilegio per me poter presentare lavori letterari di Anselmo Madeddu, presidente dell’Ordine dei Medici di Siracusa, autore capace di coniugare passione civile, rigore intellettuale e profonda sensibilità storica.
 
Nel suo nuovo libro, “Il mistero dei guerrieri di Riace. L’ipotesi siciliana”, Madeddu solleva interrogativi affascinanti sull’origine dei Bronzi di Riace, intrecciando fonti, indizi e suggestioni archeologiche con la vivacità del racconto-thriller e il taglio dell’inchiesta.
 
Le pagine di Anselmo Madeddu ci spingono a guardare con occhi nuovi uno dei misteri più affascinanti del Mediterraneo: quello dei Bronzi di Riace. Con passione e rigore, l’autore ci conduce fino alle radici greche di Himera, aprendo scenari inediti e ipotesi coraggiose. È raro imbattersi in un’opera capace di intrecciare con tanta naturalezza il racconto avvincente e la ricerca storica.
Il libro sarà presentato venerdì 4 luglio nel luogo più simbolico e suggestivo possibile: il Parco archeologico di Himera, nello spiazzo antistante i resti dell’antico tempio greco della Vittoria, proprio lì dove tutto è cominciato.
È da questo sito archeologico, tra rovine greche e tracce del passato, un luogo carico di storia e memoria, che nasce l’intuizione di Anselmo Madeddu che dà forma a questo avvincente libro.
 
Infatti, secondo Madeddu, i leggendari Bronzi di Riace non sarebbero stati creati in Grecia, come comunemente si crede, ma realizzati in Sicilia, o quanto meno rifiniti in terra siciliana, per celebrare una delle più grandi vittorie del mondo antico: quella dei Greci e di Himera contro i Cartaginesi nel 480 a.C.
Le due statue, simboli di forza e bellezza classica, sarebbero state volute da Gelone tiranno di Siracusa, che guidò l’esercito greco in una vittoria decisiva contro i cartaginesi, e destinate per abbellire la città di Siracusa
Ma in un secondo momento — forse durante il loro trasferimento a Roma come bottino di guerra – i Bronzi sarebbero affondati insieme alla nave che li trasportava, scomparendo per secoli nelle profondità del Mediterraneo, fino al fortuito ritrovamento al largo di Riace nel 1972.
 
Un’opera che invita a rileggere la storia con occhi nuovi, facendo luce su una vicenda che potrebbe cambiare per sempre il destino e la provenienza dei Bronzi più famosi del mondo.
Se vuoi saperne di più guarda il video.

 

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