Il cardinale Mariano Rampolla di Polizzi Generosa: il Papa “in pectore” che non fu mai Papa.

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Domani 7 maggio si aprono le porte della Cappella Sistina per l’inizio del Conclave, l’assemblea più misteriosa e cruciale della Chiesa cattolica: l’elezione del nuovo Pontefice.
Mi chiedo, così come penso vi chiederete anche voi, la scelta del nuovo Papa sarà libera da pressioni e influenze esterne?
 
La storia ci ricorda che non sempre è stato così. Anzi. Celebre è il caso del 1903, quando il 4 di agosto il cardinale Mariano Rampolla del Tindaro di Polizzi Generosa, considerato il favorito, fu bloccato dal veto imposto dall’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe.
 
Quel veto – l’ultimo ufficialmente ammesso in un Conclave – portò all’elezione del cardinale Giuseppe Sarto, divenuto poi Pio X. Fu proprio lui, consapevole del pericolo insito in simili interferenze, a vietare per sempre qualsiasi forma di “ius exclusivae”, l’antico diritto con cui le monarchie cattoliche influenzavano la scelta papale.
 
Oggi voglio proporvi un mio lavoro registrato qualche anno addietro dal titolo: “Il Cardinale MARIANO RAMPOLLA del Tindaro, il Papa “in pectore” che non fu mai Papa”

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