Nel 2024, dodici anni dopo il primo pellegrinaggio pubblico all’edicola votiva di San Michele Arcangelo di Petralia Sottana, una vicenda che ha diviso, commosso e, per molti, segnato un percorso spirituale profondo. La notizia è stata persino ripresa in TV: Zona Bianca, su Rete4, ha dedicato un servizio alla vicenda il 24 giugno 2024. Tuttavia, nonostante la portata degli eventi, un numero modesto, soprattutto se confrontato con le circa duemila persone che, nel settembre 2024, si sono recate in pellegrinaggio a Petralia.
Quella giornata rimane impressa nella memoria di chi c’era: lungo la ripida mulattiera, senza alcuna attesa di eventi straordinari, si verificarono tre fatti definiti da molti “miracolosi”. Una lacrima scese dagli occhi del quadro dell’Arcangelo, visibile e filmata; chi leggeva il primo messaggio di San Michele fu udito in tutta la montagna, senza uso di amplificazione; e infine, al calare della sera, fu dettato un secondo messaggio. Perché, allora, tanta indifferenza mediatica? Proviamo ad analizzarne le cause.
1. Il tradimento del messaggio originale
Alcune persone si sarebbero sostituite a coloro che San Michele indicò espressamente nel suo primo messaggio. Una sostituzione arbitraria, che non solo contraddice quanto rivelato ma tradisce lo spirito di obbedienza e umiltà richiesto. L’irriverenza di certi atteggiamenti ha finito per screditare l’intera esperienza agli occhi di molti.
2. Il silenzio sui miracoli
Per anni, i due fatti più sconvolgenti – la lacrima e l’ascolto prodigioso – non furono mai raccontati pubblicamente. Come se non fossero mai accaduti. Quel silenzio ha lasciato spazio al dubbio e all’oblio. Solo chi c’era può testimoniare; tutti gli altri hanno solo sentito dire.
3. Ostilità e censure “in alto”
Dal 2012 fu impedita la consegna di un messaggio riservato al Papa. L’Arcangelo, nel 2015, reagì comunicando che se la sua antica preghiera fosse stata reinserita alla fine della Messa, avrebbe protetto la Chiesa dagli scandali che l’affliggevano. Nel 2018, Papa Francesco – su sollecitazione di un siciliano – ordinò che fosse recitata alla fine del Rosario. Ma quasi nessuno ne parla. Pochi sanno. Ancora meno obbediscono.
4. Un appello ignorato alla politica
Nel 2021 San Michele chiese a tutti un impegno concreto per eliminare le leggi che offendono Dio, citando aborto e divorzio. Un appello rimasto inascoltato nei palazzi del potere. Nessun deputato, senatore o europarlamentare italiano ha mai affrontato pubblicamente l’argomento, nonostante diversi fossero stati informati e alcuni, in privato, abbiano perfino manifestato condivisione.
5. Il ruolo marginale dei media
Solo pochi coraggiosi giornali online hanno parlato di Petralia e dei quattordici messaggi ricevuti dall’Arcangelo. La grande stampa tace. I riflettori si sono accesi e spenti a ondate. Così, anche a Palermo – a due passi dalla montagna sacra – molti hanno dimenticato. Eppure, San Michele continua a comunicare. Dopo Petralia, è stato segnalato anche a Denver (USA), Sievernich (Germania) e altrove.
Lui non si arrende. Perché è invincibile.
E forse attende che siano gli uomini a smettere di voltarsi dall’altra parte.