Suidi e daini nel Parco delle Madonie: ok alla distribuzione delle carcasse per chiudere la filiera delle carni

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Nei prossimi giorni sarà pubblicato l’avviso per la creazione della long list di operatori economici interessati all’acquisto delle carcasse.
 
Dopo l’incontro avvenuto ieri presso la sede dell’assessorato della Salute della Regione Siciliana, l’Ente Parco delle Madonie può finalmente dare il via alla “fase 2” dei Piani di Gestione adottati per combattere il problema del sovraffollamento di suidi e daini in area di Parco.
 
Facendo seguito al decreto assessoriale 318 del 2022 “Selvaggina selvatica uccisa a caccia – Utilizzo delle carni a scopo alimentare”, è in fase di ultima definizione l’avviso pubblico, attraverso il quale l’Ente Parco delle Madonie regolamenterà l’invio delle manifestazioni di interesse per partecipare alla costituzione di una “long list” per la cessione dei capi abbattuti a seguito delle attività di controllo selettivo per il contenimento numero di suidi e daini in area di Parco.
 
L’avviso verrà dopo un incontro di coordinamento finale con assessorato territorio ambiente “L’avvio di questa fase – spiega il commissario dell’Ente Parco delle Madonie Salvatore Caltagirone – consentirà agli operatori economici interessati (Centri Lavorazione Selvaggina, Ristoranti, Agriturismi, Macellerie, ecc.) di procedere all’acquisizione di carcasse di cinghiali, suidi e daini, contribuendo così in modo ottimale allo smaltimento delle carcasse derivanti dai piani di controllo che, è bene ricordarlo, sono stati adottati dall’Ente Parco a salvaguardia degli ecosistemi dell’area naturale protetta, gravemente minacciato dal sovrappopolamento di questi ungulati. Un problema gravissimo che tutti i madoniti conoscono bene e che, con l’avvio di questa seconda fase, condotta con attenzione e rigore scientifico, stiamo trasformando in un modello di gestione capace di integrare l’esigenza di gestire la crescita di tali popolazioni di ungulati con la promozione di sistemi di economia locale sostenibile.”
 
Attraverso la pubblicazione di questo avviso, l’Ente Parco garantirà la partecipazione del maggior numero di soggetti interessati alla promozione e l’utilizzo di un prodotto locale costituito da “carni provenienti da animali allo stato selvatico” prodotto in modo sostenibile, etico e tracciato, che garantisca un elevato livello di sicurezza igienico-sanitaria, favorendo l’incentivazione e lo sviluppo del settore gastronomico dell’area protetta.
 
La richiesta di iscrizione alla Long list, a far data dalla pubblicazione dell’avviso pubblico, rimarrà sempre aperta, prevedendo eventuali sospensioni nel caso in cui il numero delle richieste dovesse risultare superiore al numero dei capi da alienare derivanti dagli interventi di controllo, con successiva riapertura nel momento in cui si rendesse necessario.
 
“Con una successiva comunicazione spiegheremo nel dettaglio i requisiti e le modalità di adesione alla long list e i criteri di distribuzione delle carni – prosegue Salvatore Caltagirone. – Si tratta di un passaggio fondamentale per la soluzione dell’annoso problema del sovraffollamento di suidi e daini che affligge le Madonie. Per queto – conclude Caltagirone – voglio esprimere un plauso per il lavoro attento, rigoroso e sinergico fatto con tutte le istituzioni e i tecnici che si sono occupato della problematica.”
 
All’incontro tenuto ieri presso la sede dell’Assessorato alla Salute, Dipartimento Regionale per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico erano presenti, oltre al Commissario Salvatore Caltagirone, Pietro Schembri, dirigente servizio 10 Sanità Veterinaria; Daniela Zora, Dirigente servizio 7 Sicurezza Alimentare; Ciro Pedrotti, Ispettore Ripartimentale delle Foreste di Palermo e, in collegamento, il sindaco di Isnello Marcello Catanzaro, in rappresentanza dei sindaci madoniti e il responsabile tecnico scientifico dei Piani di gestione dei Suidi, Egidio Mallia.


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