Tribunale Termini Imerese: assolto il poliziotto termitano accusato di lesioni ed eserzio arbitrario delle proprie ragioni

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Il giudice monocratico , Dott.ssa D. Mauceri, del tribunale di Termini Imerese ha assolto, con la formula perché il fatto non sussiste, il sig. I.A. appartenente alla Polizia di Stato in servizio presso la Questura di Palermo. Il poliziotto termitano, difeso dall’avvocato Sergio Burgio, era accusato dal reato di lesioni e esercizio arbitrario delle proprie ragioni.

I fatti risalgono al 12 agosto 2014, allorquando, secondo l’impostazione accusatoria, I.A si sarebbe presentato nei pressi di una abitazione di proprietà della madre, unitamente ad un suo amico, per invitare il conduttore R.G., persona offesa nel processo, a corrispondere i canoni di locazione arretrati.

Secondo le persone offese, R.G e R. F., l’imputato avrebbe usato violenza e minaccia in particolare minacciando che avrebbe dato alle fiamme l’abitazione e sferrando contestualmente alcuni schiaffi.  

Fin qui la ricostruzione iniziale della pubblica accusa a seguito della denuncia presentata dalle persone offese. L’istruttoria dibattimentale però ha evidenziato che i fatti si erano svolti in modo assolutamente diverso: ad essere aggredito non furono i conduttori dell’immobile, ma il figlio della proprietariadell’immobile, il quale riportò lesioni gravissime di cui ancora presenta evidenti postumi invalidanti. Addirittura furono sferrati colpi di violenza inaudita anche attraverso una mazza da baseball tanto da far perdere i sensi al poliziotto e da ritenerlo addirittura morto. Durante l’istruttoria l’imputato ha precisato che R.G. e R. F. lo ritenevano morto e cercavano di capire come disfarsi del corpo. Il tutto sarebbe avvenuto alla presenza del testimone, amico comune alle parti, che era salito in compagnia del poliziotto per cercare di riuscire a trovare una soluzione e invitare i conduttori a pagare i canoni di locazione.

Tali circostanze sono state corroborate da una sentenza di condanna emessa dal Tribunale di Termini Imerese a carico dei conduttori dell’immobile, divenuta irrevocabile: gli stessi furono condannati a 10 mesi di reclusione per le lesioni gravissime riportate dal poliziotto la stessa sera del 12/08/2014, e gli imputati non impugnarono neanche la sentenza di condanna.

Il difensore dell’imputato, l’avvocato Sergio Burgio – del foro di Termini Imerese- ha prodotto la sentenza di condanna a carico delle odierne persone offese e pertanto, le stesse, durante il dibattimento furono sentite come testimoni ma imputati di reato connesso e, quindi, con l’assistenza di un avvocato in udienza: le loro dichiarazioni, pertanto, sono state sottoposte ad un vaglio di attendibilità più rigoroso da parte del Giudice necessitando di ulteriori riscontri esterni. Il Giudice ha valutato la testimonianza,resa dall’amico comune, attendibile grazie ai numerosi riscontri esterni dimostrati e prodotti dalla difesa dell’imputato.

Le persone offese si procurano le lesioni, inizialmente addebitate all’aggressione del poliziotto, scavalcando la cancellata.

Piena soddisfazione è stata espressa dall’avvocato Sergio Burgio in ordine all’esito del processo: «Ero certo dell’innocenza del mio cliente ed era solo questione di tempo perché le prove contro i suoi accusatori erano precise, evidenti e concordanti. Il mio assistito riporta ancora i segni evidenti della brutale aggressione subita da R.G. e R.F. Il mio cliente a causa di questa pendenza giudiziaria ha avuto ripercussioni, legittime, nell’ambito dell’ambiente di lavoro ai fini dell’avanzamento di carriera. Finalmente con questa sentenza si è decretata la fine di una vicenda a dir poco scandalosa».


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