Incidente sul lavoro a Palermo: è morto schiacciato Angelo Salamone, operaio dell’indotto dei Cantieri Navali

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 Una terribile tragedia ieri ai Cantieri Navali di Palermo.

Angelo Salamone, 61 anni, operaio di una ditta dell’indotto, la Doro Maris,  stava lavorando nel cantiere quando è stato colpito da un basamento che si è ribaltato.

L’operaio ha subito un trauma al torace da schiacciamento. Salamone è stato soccorso dai sanitari del 118 ed è stato trasportato all’ospedale Villa Sofia a Palermo in codice rosso, dopo poi, purtroppo, è morto.

Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia, mentre in cantiere i sopralluoghi sono condotti dai tecnici dello Spresal dell’Asp di Palermo.

Salamone ero impegnato, insieme ad un collega, in alcune opere interne al cantiere proprio sul basamento che poi si è ribaltato schiacciandolo.

I sindacati proclamano otto ore di sciopero, la nota della FIM-CISL Palermo-Trapani

 

“Ad ogni evento così tragico restiamo senza parole, non è possibile che ancora un altro lavoratore ieri sera non abbia fatto ritorno a casa. Siamo vicini alla famiglia di Angelo Salamone, e ci auguriamo venga fatta presto chiarezza sulla dinamica del grave incidente accaduto all’interno del cantiere navale palermitano”.

Lo affermano Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani e Antonio Nobile segretario generale Fim Cisl Palermo Trapani, dopo il grave incidente sul lavoro in cui ha perso la vita Angelo Salomone lavoratore di un’azienda dell’indotto di Fincantieri, la Doro Maris. I sindacati di categoria Fim Fiom Uilm Uglm e Failms di Palermo hanno dichiarato sin da subito per lunedì 12 dicembre, dopo aver appreso del grave incidente, 8 ore di sciopero, mentre Fim Fiom Uilm nazionali hanno dichiaratolo sciopero di 8 ore in tutti i cantieri italiani di Fincantieri.

 “La sicurezza deve essere il primo investimento di ogni azienda e il primo impegno di ogni realtà che si occupa del tema, chiederemo una maggiore sinergia per il contrasto al fenomeno, più controlli, più formazione dei lavoratori. Ogni morto sul lavoro è un grave colpo al mondo del lavoro e una sconfitta per tutti”.

Sul fronte della sicurezza i numeri dell’Inail parlano chiaro: nei sei mesi di quest’anno hanno superato quota 6200 le denunce di infortunio a Palermo, il doppio circa del 2022 quando furono 3970. Tredici gli incidenti mortali (ma i dati devono essere ancora aggiornati a novembre) mentre le denunce per malattie professionali (circa 170)  mantengono un trend costante rispetto allo scorso anno. “Lo ribadiamo a ogni occasione – conclude La Piana – , serve puntare sulla patente a punti per premiare le aziende che investono in Sicurezza, usare i fondi disponibili, servono gli ispettori e quindi controlli, e formazione per prevenire. Coinvolgeremo anche la Prefettura di Palermo per porre al centro dell’azione di tutti la Vita dei lavoratori. Oggi per noi è un giorno di rabbia ma serve reagire subito e garantire la sicurezza in ogni luogo di lavoro”.

Il cordoglio della Ugl Metalmeccanici Sicilia per la morte dell’operaio: “Strage inaccettabile, impossibile rimanere a guardare”

Sull’incidente sul lavoro che, nel pomeriggio, ha causato il decesso di un operaio di una ditta privata dell’indotto presente all’interno di Fincantieri Palermo, interviene con una nota la Ugl Metalmeccanici Sicilia. “Siamo sconvolti per l’accaduto e ci uniamo al cordoglio per questa ennesima vittima di una strage ormai inaccettabile, esprimendo anche le più sentite condoglianze ai familiari di Angelo Salamone – dichiara il segretario regionale Angelo Mazzeo. E’ diventato ormai impossibile rimanere a guardare inermi, ma bisogna fare qualcosa di concreto per fermare questo stillicidio. I lavoratori di Fincantieri, in questo caso, vogliono farsi sentire e da parte nostra, anche attraverso il nostro segretario nazionale Antonio Spera e sentito il segretario provinciale di categoria Lorenzo Giordano, c’è pieno sostegno per lo sciopero di 8 ore che è stato indetto per lunedì 12 dicembre. Vogliamo sensibilizzare ancora una volta le istituzioni ad ogni livello – conclude Mazzeo – perchè agiscano tempestivamente, prestando attenzione anche alla problematica legata alla sicurezza dei dipendenti delle aziende dell’indotto che operano all’interno dei contesti lavorativi dell’appaltante.”

 


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