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Secondo l’accusa, con un preciso modus operandi, il gruppo si occupava della vendita, all’ingrosso e al dettaglio, di partite di eroina, approvvigionando anche altre organizzazioni malavitose dell’hinterland. Dall’indagine è emerso un articolato sistema di gestione del traffico di stupefacenti, i cui proventi illeciti, , venivano sia reinvestiti nel mercato della droga, attraverso l’acquisto di circa 3 Kg di eroina al mese.
I reati contestati al gruppo e i sei centri controllati dalla banda
I reati ipotizzati dal gip, a vario titolo, sono associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e spaccio di droga. Le indagini, coordinate dalla Procura di Catania, hanno consentito di scardinare un sodalizio attivo nel capoluogo e nei paesi etnei di Misterbianco, Adrano, Mascalucia, San Giovanni La Punta e Piedimonte Etneo.
Droga all’ingrosso e al dettaglio, 3 chili smerciati ogni mese
Un giro di incassi da tremila euro al giorno
I soldi degli incassi, stimati in diverse centinaia di migliaia di euro, circa 3.000 al giorno, erano utilizzati per il mantenimento dei vertici dell’associazione e dei pusher, pagati con una sorta di ‘stipendio fisso’ più una ‘commissione’ sul quantitativo smerciato.
Le offerte promozionali come al supermercato
In particolare, rivela la Procura di Catania, “il sodalizio, al fine di aumentare i volumi di vendita, inviava sui cellulari dei clienti abituali, delle vere e proprie “offerte promozionali 3×2” pubblicizzando la possibilità di acquistare tre dosi al costo di due. Una iniziativa, 3×2, che ha dato il nome all’operazione che è eseguita nelle provincie di Catania, Messina, Palermo, Enna, Cosenza e Benevento da oltre 200 carabinieri del comando provinciale del capoluogo etneo.
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