Rimani sempre aggiornato
I reperti erano stati concessi in deposito al museo civico “Pippo Rizzo” di Corleone dalla soprintendenza ai Beni Culturali e ambientali con cui si è istituita una proficua collaborazione.
Si tratta di oggetti che documentano l’occupazione del sito in età ellenistica (IV-III sec.a.C.) e che sono pertinenti sia a contesti domestici sia a spazi di carattere sacro e cultuale. Una successiva frequentazione in età alto medievale e islamica è attestata inoltre da vasellame comune e da cucina rinvenuto all’interno di una abitazione.
L’iniziativa è stata direttamente promossa dall’assessore regionale ai Beni Culturali e rappresenta un importante momento di crescita e valorizzazione del patrimonio culturale di Corleone e della storia di un territorio abitato fin dall’antichità. È un primo passo, dicono dal Comune, che si inserisce in un programma più ampio che prevede l’implementazione delle collezioni e un nuovo percorso scientifico del museo. Inoltre, si pensa a ricerche e scavi volti alla conoscenza di siti promettenti sotto il profilo storico-archeologico.
«Corleone – commenta il sindaco Nicolò Nicolosi – si caratterizza sempre più come città della cultura che si presenta alla comunità e ai viaggiatori con un sistema integrato di beni che, nell’insieme, produce un’offerta di qualità rivolta a visitatori amanti del paesaggio, della storia, dell’archeologia, dell’arte, dei prodotti agricoli e, quindi, di uno stile di vita unico e connotato. Una strategia, dunque, che punta a valorizzare gli elementi di forza del territorio e a renderlo attrattivo rispetto a una domanda turistica sensibile a quei valori che il territorio esprime».
«Sono tutte iniziative che tendono a valorizzare lo straordinario patrimonio di Corleone e del suo territorio – dice l’archeologa Francesca Spatafora – creando percorsi che, intrecciandosi tra loro, possono creare esperienze uniche e significative sotto diversi aspetti».
CONTINUA A LEGGERE SU HIMERALIVE.IT
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Himeralive.it