Siamo giunti al trentunesimo anniversario delle stragi mafiose. Il titolo della ricorrenza di quest’anno, “Il tramonto si avvicina”, riprende una poesia scritta in ospedale dalla piccola Nadia Nencioni, assassinata con l’intera famiglia il 27 maggio del 1993 nella strage dei Georgofili a Firenze.
Ciò ha anche ispirato alla cattura del Boss Matteo Denaro arrestato presso la clinica Maddalena. Momenti di riflessione profonda, meditazioni fra gli studenti delle scuole, dell’università, guidati dagli insegnanti ma anche di gruppi autonomi che, con sensibilità e spirito civico, fanno sentire la loro voce, esprimono con sentimento forte di umanità e giustizia il loro impegno, per le loro idee e senso di legalità ben inculcati su forti radici di preparazione e consapevolezza.
Il 23 maggio saranno ricordarti i nomi di tutte le vittime del 1993. La Fondazione Falcone è impegnata nella progettazione del primo museo della memoria del Paese, uno spazio nuovo dedicato a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino, a tutte le vittime di mafia presso Palazzo Jung, uno spazio di memoria indelebile.
Si rende noto il comunicato stampa redatto dall’ufficio stampa della Fondazione Falcone, contenente la dichiarazione del sindaco di Palermo Prof. Roberto Lagalla.
Si estrapola un passaggio della nota allegata:
– Nel trentesimo anniversario delle stragi mafiose d’Italia che hanno drammaticamente colpito le comunità di Firenze, Milano e Roma e che hanno avuto come bersaglio la grande bellezza del patrimonio culturale della Nazione la Fondazione Falcone è impegnata nella progettazione e nella realizzazione del primo museo del presente e della memoria del Paese, uno spazio nuovo dedicato a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino, a tutte le vittime di mafia.
Il museo è progettato negli spazi storici di Palazzo Jung, adiacente a piazza Magione e vicino all’Orto Botanico, nel cuore della Kalsa e della vecchia Palermo, a pochi metri da dove sono nati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. L’edificio di proprietà della Città Metropolitana è stato conferito, per i prossimi anni, alla Fondazione intitolata al magistrato assassinato a Capaci il 23 maggio del 1992 con la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di Polizia Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro – .
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