Quattro passi d’arte e bellezza a Petralia Soprana ed una pausa dolce al Bar Aspromonte

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Prime domeniche di freddo intenso.

Il mese di gennaio non riserva abbondanti piogge, temporali e neve, giornate di nebbia e cieli cupi dove l’abbassamento della temperatura fa cercare ripari caldi e tranquilli, luoghi dove ristorarsi anche se fuori c’è maltempo, estraniandosi per qualche momento.

I luoghi di montagna fra le tante bellezze paesaggistiche, monumenti custoditi all’interno di vicoli caratteristici, palazzi monumentali, chiese barocche, offrono il loro fascino tra arte e natura regalando qualche emozione in più fra scoperte ed escursioni tra le visite domenicali.

In quello stacco dalla routine quotidiana, ci si addentra nelle piccole realtà locali per scoprirne gusti, tradizioni, peculiarità, “coccole invernali”. Tutte quelle stuzzicherie ” che caratterizzano un luogo e che vanno ad allietare un pomeriggio o una mattinata predominata dal troppo freddo. 

È così che trovandoci a Petralia Soprana, saliamo le scalinate dello storico Bar Aspromonte. Il nome del locale è ripreso dal soprannome del nonno del proprietario che così veniva chiamato. Il bar- pasticceria, sorge all’interno dello storico Palazzo Pottino, in Piazza del Popolo, a poca distanza dal Belvedere panoramico. Subito, salendo i primi gradini ci si imbatte nell’arredo particolare dove predomina il legno e vari dettagli che già rimandano alla natura, alla montagna, come si ci si addentrasse già in un racconto descrittivo e riassuntivo di ciò che questi luoghi custodiscono tra i più bei tesori e invitano alla scoperta, alla visita reale fatta con la propria esperienza.

Lungo le pareti, una piccola galleria d’arte personale: quadri che ci rimandano ancora una volta al mondo di un passato identitario, parte integrante della storia di Petralia e delle Madonie. Mestieri, prodotti vari, cibi tipici, visi di chi ha conosciuto il lavoro, la campagna, quel vivere sacrale per la famiglia, il lavoro di sostentamento, l’amore per i luoghi amati. Alcuni frutti, pure tra le tele, ed il quadro dello sfoglio realizzato da Leonardo Albanese, il proprietario, con tutti i suoi ingredienti, realizzato dal compianto maestro, suo omonimo, Leonardo Albanese venuto a mancare lo scorso anno, ed un altro  quadro del giovane artista petralese, Pietro Librizzi, che raffigura la Battaglia dello sfoglio tra Petralia Soprana e Polizzi Generosa, a seguito di un dibattito Facebook che ne accese una contesa. Un altro quadro poi, di un artista locale, Ignazio Albanese, parente dell’attore Antonio Albanese e di Vincenzo Gennaro che spiccano fra tutti e si conoscono maggiormente.

 

E poi, una vetrina, in cima alla scala, un viaggio nel tempo: custodisce bellissimi oggetti del passato tra una fotografia di una giovane donna, un telefono, degli oggetti della vita contadina e chiccherie d’epoca, dei souvenirs.

Si fa conoscenza con l’ambiente,dopo aver incontrato il sorriso e la gentilezza dei proprietari, che con senso di ospitalità ed accoglienza, iniziano a servire i clienti mostrando le loro tipicità , ci si sofferma sulla vetrina delle ” prelibatezze”, quelle note dolci al palato che ricordano cosa infondo ama il paese di Petralia: le mandorle, il cioccolato, le marmellate… e il calore, l’accoglienza. Un po’ di  ingredienti semplici mescolati tra loro che amalgamanti creano stupore, meraviglia e piccole gioie. 

In vetrina troviamo una varietà di dolcini ” secchi”: 

gli amaretti; i torroncini alla mandorla come quelli fatti dalla nonna alla siciliana; le frolle a biscotto ripieno di gusto assortito con pistacchio, mandorla, zucca, o con la crema dello Sfoglio; i dolcetti soffici al cocco cotti al forno;i quadratini di miele, mandorle a lamelle, sottili, croccanti e delicati; i bocconcini al cacao simili a baci di dama più grandi, ripieni di crema; le cucchie tipiche; cannoli express, almeno uno, dopo un caffè, ci sta sempre; le crostate con confettura o con cioccolato e la torta soffice di mele per quelle colazioni veloci o merende classiche che accompagnano una tazza di tè e, ovviamente, lo Sfoglio che si può trovare a tranci o  intero da poter gustare poi anche a casa, in comodità, o da offrire e fare conoscere agli amici o ai parenti che  poi ameranno  sicuramente quel dolce all’apparenza simile alla ” cassata”  ripieno però di una combinazione insolita: un composto di crema delicata con tuma, gocce di cioccolato e cannella. 

Il consiglio più sincero, è di andare la domenica per trovare i veri ” peccati di gola”.

La pasticceria di Leonardo è davvero di alto livello, sempre stata rinomata nella zona ma anche oltre, per per l’eccellenza. Oltre ai cannoli classici, che sono davvero speciali c’è da provare assolutamente quelli di Piana degli Albanesi con una scorza molto più croccante e friabile dove predomina la guarnizione al pistacchio, contraria a quella del classico che predilige la scorza candita d’arancia, c’è da fare un tuffo nella perdizione dei bignè grandi con ripieno misto: crema, panna, caffè,crema di limone, cioccolato, ricotta e goccine.

E poi c’è da fare i conti con Profiteroles, i Babà con bagna al rum, le codine di crema o panna, i triangoli di pasta sfoglia pure di gusto assortito, i cestini alla crema e fragola e molto altro.

Provare per credere. Squisite poi le torte a tema, le immancabili sfince alla ricotta di San Giuseppe e poi, ovviamente, c’è l’appuntamento con i gelati artigianali, qualcosa di unico che inaugura come sempre la stagione estiva. E chi vive in montagna dove l’inverno è assai lungo, lo sa, che vista del gelato è un sospiro di sollievo doppio per lasciare alle spalle le giornate lunghe e tempestose, trovando il sole caldo ed avvolgente della stagione calda che si avvicina. Oltretutto, per gli amanti del salato, c’è una vetrina apposita di rosticceria.

Così fra quei tavoli che si affacciano sulla porta a vetro che dà sul Corso o dal lato più appartato che dà l’idea dei Saloon del Vecchio Cinema Far West dove poter chiacchierare simpaticamente magari davanti ad un infuso o ad una cioccolata, si può davvero trovare un po’ di piacevolezza in quel piccolo ritaglio di tempo da dedicarsi.

 Quel momento probabilmente lascerà un ricordo infittito di immagini e particolari che, si spera lascino anche a voi un piccolo sorriso da portare a casa assieme ad vassoietto di ” souvenirs dolciarida  aprire sul vostro tavolo ricordando i posti, i luoghi, le persone, i profumi, dove lo avete acquistato. 

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