Michele Macaluso: uno sguardo sul passato di Polizzi e delle Madonie nel secondo dopoguerra VIDEO INTERVISTA

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Michele Macaluso, Polizzi e le Madonie nel secondo dopoguerra.

Uno sguardo al passato raccontando pagine di storie spolverate alla luce del sole. Un non dimenticare gli aneddoti del passato che vanno presentati in ogni consuetudine si giovani posteri. Trattasi così non solo di memoria ben conservata ma di uno studio d’analisi fra meditazioni fra accostamenti tra ieri ed oggi. Un addentrarsi ed un infittirsi dell evocare il passato ed un appassionarsi ad una vita che anche se non è appartenuta a tutti da parte dell’identità e della storia comune in un fitto filo conduttore che riconduce al periodo difficile del dopoguerra con un’Italia che cambia e che per altri versi resta immutabile troppo in ginocchio e piegata dopo gli effetti bellici devastanti sia dal punto di vista psicologico che economico. Conseguenze che si sono risentite per anni, riflesse in più sfaccettature e contesti, non ammortizzate del tutto prima di una possibile ripresa. Qualcosa che si riallaccia nei suoi ricorsi storici ad episodi pure attuali. 

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Esaminato poi il contesto sanitario dell’epoca assente o poco efficiente,  l’impoverimento del Sud che portò allo svuotamento delle campagne a seguito delle grandi immigrazioni. Un benessere che si riotterrá  troppo stentatamente e dopo più decenni ma le ferite, nonostante gli anni,  sono rimaste ancora vive nella memoria del tessuto sociale.

Ripercorrere certi avvenimenti rende consapevolezza e riappropria della cultura nazionale ma allo stesso tempo apre gli occhi all’oggi con una lettura più aperta ed ampia che sappia meglio comprendere , valorizzare la contemporaneità.

Polizzi di affaccia nel suo aspetto del conservare e nel saper ben custodire le testimonianze. Da sempre si annoverano fatti, racconti anche popolari, storici, che attraverso progetti, iniziative valide nel tempo, hanno contribuito a fare tesoro del tracciare linee di conoscenza a più generazioni. Museo della memoria scolastica, cantastorie, testi letterari, studi su Borgese, su Mariano Rampolla del Tindaro ed altri personaggi dell’epoca che ha caratterizzato il luogo, ma anche la Sicilia , sono testimonianza di un bel lavoro che si è sempre ben presentato per divulgare i più volti del passato.

 

Negli anni immediatamente successivi la seconda Guerra mondiale, la Sicilia fu protagonista di tante rotte per il riconoscimento di tanti diritti umani fondamentali. Sullo sfondo, tante storie di vite spezzate a causa della scelleratezza. Una continua e costante povertà che accresce la prepotenza di una mafia sempre più aggressiva per la difesa degli antichi diritti feudali. E poi la lotta per la terra, il fallimento e la delusione per la riforma agraria che spinge sempre più ad andar via se con gli occhi della sofferenza di dover lasciare la propria terra. Letture, approfondimenti, riflessioni tematiche a tale riguardo si aprono man mano e si allargano diramandosi a contesti sempre più ampi. Franco Orlando, un immigrato polizzano, attraverso la sua testimonianza diventa il filo conduttore di tutto il racconto. 

Il volume è stato pubblicato da edizioni Arianna e  il ricavato della vendita sarà devoluto alla Caritas di Polizzi Generosa. Non tutto si conclude con la sua stesura. Il progetto è di collaborare anche con me scuole per fare conoscere ai ragazzi almeno parte di queste pagine, di fare appropriare ai nuovi volti del futuro strumenti di comprensione e di meditazione collettiva.

 

 

Note sull’autore:

Michele Macaluso è nato a Polizzi Generosa (PA) nel novembre del 1954. Laureato in Scienze Agrarie, ha ricoperto nel tempo il ruolo di Ispettore Tecnico del Ministero Agricoltura e successivamente, a decorrere dal 1984, di dirigente della Regione Siciliana-Dipartimento Agricoltura ed in tale veste ha curato e scritto più di venti pubblicazioni aventi soprattutto carattere tecnico-divulgativo.

Interessato da sempre alla lettura ed all’approfondimento delle vicende storiche e socio-politiche nazionali, ha voluto provare, con questo lavoro, a ricostruire taluni importanti accadimenti che hanno caratterizzato e condizionato il tessuto sociale di Polizzi Generosa nel periodo compreso tra la fine della seconda guerra mondiale e gli anni ’60. Il suo essere nato appena nove anni dopo la fine della guerra lo ha portato a rivivere, come un dejavù, anche ricordi di bambino quali le grandi manifestazioni e gli scioperi al grido “pane e lavoro” oppure le poche e povere mercanzie sfuse che sua madre vendeva in un negozietto di pochi metri quadri sul corso Garibaldi alla tanta e povera gente che comprava a credito, utilizzando una “libretta” nera con il dorso rossastro.

Video intervista:

 

 

 


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