Storia Termini Imerese: il prestito in chiesa

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Ne avevo sentito parlare a qualche anziano, che a sua volta lo raccontava perché gli era stato riferito; ma sulla base di taluni documenti che ho avuto modo di ritrovare mi vien da pensare che le storie che mi sono state narrate potrebbero esser vere.

Mi si diceva in particolare di tanta povera gente che in cambio di pochi denari, che poi avrebbe dovuto restituire con qualche interesse, si rivolgeva ad Istituti che praticavano il prestito su pegno.

C’era chi portava coperte, pezzi di corredo, pentole di rame, qualcuno anche la fede od una collanina; insomma storie ordinarie di povertà e di bisogno. Non so dirvi se proprio quello a cui mi riferisco funzionasse alla stessa maniera; ma a Termini Bassa, ed in particolare nella chiesa parrocchiale della Consolazione, anticamente esisteva pure un Monte di Prestito.

Quella del Monte di Prestito o Monte di Pietà, era una istituzione senza scopo di lucro già conosciuta in Italia nel XV° secolo, che praticava piccoli prestiti su pegno a condizioni vantaggiose, o almeno così avrebbero dovuto essere, rispetto a quelle normali di “mercato”. Il documento che vi mostro in foto, e nel quale mi sono recentemente imbattuto, ci da conferma che anche a Termini Imerese, e questo almeno fin nel 1911, tale pratica fosse ancora in uso.

La carta in questione, che risale proprio al 1911, reca la comunicazione di uno degli amministratori, ovvero il segretario del Monte che era il sacerdote Padre Filippo Taddeo, che informava il sindaco di alcune spese straordinarie fatte nel precedente anno; fra le quali anche un aumento di salario per un altro prete, Don Pietro Quattrocchi.

Mi vien da pensare che il Monte di Prestito della chiesa della Consolazione, doveva essere particolarmente frequentato; se non altro perché operava in una zona della città dove, almeno a quei tempi, tante erano le famiglie che vivevano nel bisogno.

Da quel che è dato sapere, da tempi ancora più lontani esisteva a Termini un analogo istituto; che era stato fondato addirittura nel 1549 dalla “Compagnia dei Bianchi”. Si trattava in questo caso di una confraternita della quale facevano parte anche sacerdoti ma pure diversi cittadini benestanti, i quali si prodigavano in opere caritatevoli.

Successivamente, ovvero nel 1718, la cosiddetta “Opera del Grano”, fondò invece un Monte dei Pegni; istituto quest’ultimo, che a quanto pare era ancora funzionante fin verso la fine della prima guerra mondiale; ed è probabilmente proprio quello a cui facevano riferimento gli anziani nei loro ricordi.
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