Termini Imerese, come nel sequel della favola di Heidi

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Spesso si pensa che alcuni animali si possono incontrare soltanto nei paesi di montagna e non in città. I bambini risentono del fascino di alcune storie lette o raccontate sui libri dove un tempo, il rapporto con l’ambiente era più strettamente ravvicinato ed era più comune la convivenza con certi spettacoli naturali in uno scenario quotidiano dentro dentro piccole realtà.

 

Spesso i più piccoli, chiedono ai genitori, spontaneamente, di poter trascorrere in alcune zone dove poter ammirare la spontaneità ed il vivere degli animali, fare loro conoscenza realizzando quel che hanno visto fra le figure con il confronto reale. È un fascino tutto diverso è certamente un’esperienza. Anche ai turisti vanno molto spesso alla ricerca di aree più preservate per goderne la visita in uno scenario che sembra riportare indietro o che fa sentire parte di un racconto. Nei paesi delle Madonie, certamente sono immagini molto note e conosciute. Nei centri più sviluppati, invece, ciò è sempre più raro ma l’eccezione ovviamente esiste delle volte. Termini, ad esempio, un fortuito incontro con delle caprette per strada che possibilmente erano al pascolo, hanno subito rimandato alle capre delle montagne svizzere del noto film e anche cartone animato di Heidi. Grazioso e piacevole ricordare la genuinità anche in una zona più evoluta. Un po’ come se Heidi avesse portato con sé qualche sua capretta a Francoforte, in città per farle compagnia portando con sé quegli scenari della sua baita dalla quale non si voleva distaccare.

 

 

E in effetti, molto conosciuto è il romanzo di Heidi, scritto da Johanna Spyri, pubblicato tra il 1880 e il 1881 e ambientato fra la Svizzera e la Germania nella medesima epoca. Ma non tutti conoscono il seguito, ovvero Heidi cresce (Heidi grows up) è un romanzo scritto da Charles Tritten, illustrato da Jean Coquillot e originariamente pubblicato a New York dalla Grosset & Dunlap nel 1938. È il seguito di Heidi di Johanna Spyri, di cui Tritten era stato traduttore.

Il romanzo riparte raccontando la vita in montagna di Heidi, dopo che Clara è tornata a Francoforte finalmente senza sedia a rotelle. Nell’inverno, come da abitudine, la ragazzina e il vecchio nonno scendevano nella casa al villaggio, mentre nella bella stagione tornavano alla baita. Un brutto giorno, purtroppo, mentre Heidi è fuori casa, scoppia un incendio nella baita, e il nonno vi muore: nonostante il paese si sia sempre guardato dall’imbastire il benché minimo rapporto, ora il sindaco si fa avanti, dicendo di voler portare il vecchio nel cimitero comunale, ma Heidi dice che il nonno avrebbe voluto restare in montagna e così viene sepolto in fondo al viale alberato dove sorgeva la sua baita oramai bruciata.

Heidi, ormai ragazza, chiama in aiuto il Dottore di Clara di Francoforte, il quale, da sempre affezionato alla ragazzina, decide di adottare Heidi e Peter rimasto anche lui solo visto che anche sua madre Brigida è morta di tubercolosi e la nonna già da qualche anno di vecchiaia. I due ragazzi, che quindi giungono in città con il dottore, hanno circa 18 e 16 anni e non hanno più molta nostalgia della montagna come un tempo, essendo oramai cresciuti.
In città Heidi inizia a frequentare la scuola e a conoscere nuovi amici (anche perché Clara, da quando ha ricominciato a camminare, assiste suo padre in giro per l’Europa per affari e non può accompagnarsi spesso alla cara amica). Heidi stringe nuovi legami e si innamorerà di Franz, il fratello maggiore della sua compagna di banco mandando su tutte le furie Peter (da sempre innamorato di Heidi): il che spacca definitivamente la loro amicizia già incrinata anni addietro dalla gelosia che il pastorello aveva nei confronti di Clara.

La sua vita è totalmente cambiata come anche lei che oramai vivrà definitivamente con i suoi nuovi amici in città non dimenticando mai però chi è, cosa è stata la sua storia e soprattutto l’amato nonno del quale custodisce gelosamente una vecchia fotografia insieme.

 

 
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