Teatro di Andromeda, un luogo magico nato dal sogno di un piccolo pastore FOTO

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«Mio padre mi voleva pastore, così ho passato la mia infanzia tra pecore e cani e un solo libro.

Di notte scolpivo alabastri in una stalla dove riposavano altri pastori: “Vai a dormire, lasciaci dormire “ urlavano tra le bestemmie.

Ma io non ascoltavo, continuavo a scolpire al lume di un pezzo di stoffa immersa nella nafta, e quando le mie narici si riempivano di polvere e di fumo uscivo fuori a respirare sotto le stelle .

Una notte chiesi al cielo di non farmi mai sazio della mia arte e sono stato ascoltato. In tanti mi chiedete come è nata l’idea del teatro.

E’ scritto che “ lo Spirito, come il vento, soffia dove vuole” e alla fine del millenovecentosettanta ha soffiato qui, su questa collina dove portavo le pecore al tramonto a ruminare in pace. E qui, restavano immobili come nell’immobilità della pietra. E mi parlavano, mi dicevano che in questo luogo dimorano Spiriti buoni.

Così decisi di costruire qui un teatro di pietra. Molti anni dopo, ho saputo che la Galassia M31 della Costellazione di Andromeda si unirà con la nostra Galassia tra circa quattro miliardi e mezzo di anni e cominciai ad alzare un recinto sacro alle 108 stelle visibili della Costellazione di Andromeda.

Adesso ascolta il silenzio, siedi su una stella e guarda la terra. Questo non è un teatro… ma un’astronave che sta viaggiando verso la Galassia di Andromeda.» – Lorenzo Reina

Queste le parole del creatore e ideatore  Lorenzo Reina, cosi racconta come è nato il Teatro di Andromeda a Santo Stefano Quisquina, in provincia di Agrigento.

I teatro si trova in un terreno di proprietà di Reina, entrando nella sua tenuta ci si immerege in un luogo fuori dal tempo, dove la natura, lo spirito assieme alla la poesia e l’arte vi avvolgono, rendendo il luogo unico, surreale in continuo mutamento.

PROSCENIO

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Proprio per questo lo stesso teatro,è definito un’opera vivente, in perenne evoluzione.

Una volta superata la porta d’ingresso, si viene catapultati in una dimensione dove lo spazio e il tempo sembrano non avere confini. Il contesto aiuta molto: la scenografia naturale amplifica la sensazione di infinito e sospensione che si crea guardando oltre il fondale, caratterizzato da una finestra dove durante il solstizio d’estate si vede comparire il sole perfettamente allineato. Particolarità visibile anche nell’opera “la Maschera della Parola”, collocata proprio vicino al teatro, dalla cui bocca si può osservare l’allineamento del sole sempre durante il solstizio d’estate.

Da dove proviene il nome Teatro di Andromeda:

Lorenzo seppe che la galassia M31 della costellazione di Andromeda sarebbe entrata in collisione con la nostra galassia tra circa due miliardi e mezzo di anni, decise di creare una cavea con 108 pietre che ricalcassero la mappa delle 108 stelle della costellazione di Andromeda. La disposizione dei sedili in pietra è stata infatti ripresa dagli astri. La loro forma geometrica si contrappone alle rocce grezze che circondano il teatro.

L’intera opera, perfettamente incastonata nel paesaggio agricolo collinare di questa parte di Sicilia poco conosciuta, contribuisce a rendere l’atmosfera ancora più onirica. Un’esperienza travolgente ed esaltante. Le opere di Lorenzo Reina sono state esposte e apprezzate in numerosi eventi e gallerie nazionali e internazionali.

La Fattoria dell’Arte è la manifestazione dell’animo artistico di Lorenzo che, senza alcuna esitazione, ha sviluppato la sua arte e la sua visione del mondo. È l’esempio tangibile di come, nonostante le avversità, i sogni di un bambino possono diventare realtà anche a distanza di molti anni. Basta solo volerlo!
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