Una donna, la barista della stazione, al CorriereTV ha raccontato: “Verso le 7 sono entrate qui, era presto. Hanno chiesto del bagno. Poi sono andate via, ho sentito il titolare gridare, ho alzato lo sguardo e ho visto il Frecciarossa arrivare e una delle due ragazze era seduta sui binari mentre l’altra cercava di farla alzare: poi è saltato tutto, tutto”.

Il racconto di un passeggero: “Ero vicino al distributore delle bevande e si è avvicinata una ragazza bellissima vestita di nero, mi ha chiesto qualcosa, mi ha detto che le avevano rubato tutto e che non aveva più nulla. Poi si è allontanata verso l’altra ragazza che aveva uno spolverino verde e gli stivali in mano”. Una delle due sorelle non era in sé molto probabilmente perché preoccupata del furto subito. Un cellulare fracassato è stato ritrovato dalla polizia, che ha permesso di identificare i corpi.

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Giulia e Alessia erano figlie di una famiglia benvoluta a Castenaso. Il padre Pier Paolo gestisce un’azienda di trasporti e traslochi: è stato lui a riconoscere le figlie, le cui spoglie si trovano all’obitorio di Riccione.

Tra le ipotesi: una potrebbe avere tentato il suicidio, fermandosi tra le rotaie, e l’altra avrebbe tentato di spostarla. Oppure, una delle due, forse un po’ alticcia, non si sarebbe accorta del sopraggiungere del treno e l’altra avrebbe, anche in questo caso, provato a salvarla.

Il macchinista ha raccontato alla Polizia Ferroviaria di averle viste distintamente, frenando e azionando i fari e la sirena. Le ha viste sbucare all’improvviso.

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