Porto Termini Imerese: l’appello del comitato città porto per un futuro sostenibile

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Le ultime notizie, sugli sviluppi della vicenda riguardante il futuro del porto di Termini Imerese, ci destano forti preoccupazioni e non poche perplessità.
Appare, infatti, chiaro come non siano stati per niente considerati il dissenso via via cresciuto nell’opinione pubblica e la reiterata richiesta di un confronto leale, circa le scelte prospettate dall’Autorità di Sistema Portuale, con il consenso dell’Amministrazione Comunale.

Sulla questione porto, come è noto, è sorto il Comitato “Città Porto per un Futuro Sostenibile”, che ha promosso numerose iniziative a sostegno di tesi e posizioni diverse e che, per ultimo – a tal riguardo – ha presentato una “proposta di delibera di iniziativa popolare”. Per tale iniziativa, portata a termine, per la prima volta nella storia del Comune di Termini Imerese, sono
state raccolte – in una sola settimana – oltre settecento firme di elettori.

Successivamente, inoltre, si è costituito il “Comitato Promotore Referendum per il futuro del Porto di Termini Imerese” che ha presentato, raccolte – in un solo giorno – oltre 200 firme di elettori, la richiesta per un Referendum Consultivo.

E’, pertanto, lampante che sulle scelte sul futuro del porto e, in conseguenza, sul futuro della città i cittadini hanno manifestato una forte volontà di partecipazione che non può essere disattesa.
Ci chiediamo, e i cittadini si chiedono, come si potrebbe conciliare la coesistenza del Parco termale con la presenza di una nave portacontainer di circa 200 metri e il conseguente deposito di containers in prossimità del Grand Hotel delle Terme? Ci chiediamo, e i cittadini si chiedono, che fine farebbe la nostra unica e ultima spiaggia? Non capiamo perché  si scambia un progetto di porto turistico di fronte al centro storico con un approdo container in cambio di ipotesi di strutture turistiche alla foce del Barratina, con nessuna certezza, per le quali non esiste nemmeno uno studio di fattibilità, al netto di video accattivanti, che a nostro avviso, e non solo, hanno avuto esclusivamente lo scopo di tentare di offuscare ben più nefaste scelte che si
vogliono imporre.

Alla luce di quanto sopra, riteniamo che si voglia impedire, in tutti i modi, che la volontà popolare possa essere consultata su una scelta che determinerà, e segnerà in maniera verosimilmente irreversibile, il futuro della nostra città.

DI CHE COSA SI HA PAURA?
Oggi è tutto più chiaro, alla luce del decreto-legge 10 settembre 2021, nel testo coordinato con la legge di conversione n.156 del 9/11/21, che estromette le soprintendenze dai porti, come pure i comuni le cui prerogative sono state fortemente ridimensionate.
Le Autorità di Sistema Portuale ne escono con un ruolo preminente nei confronti degli Enti locali, ed i piani regolatori delle autorità portuali divengono l’unico strumento di amministrazione del territorio portuale.

Lanciamo, pertanto, un accorato appello a tutte le forze politiche, a Lei Sig. Presidente del Consiglio, alla Sindaca, alla Giunta Comunale e all’intero Consiglio Comunale, affinché si avvii, nello spirito di un ritrovato intento comune, una necessaria riconsiderazione della problematica riguardante il futuro del porto, tenendo in debito conto le esigenze della città e dei suoi cittadini e non soltanto le volontà imposte da poteri che poco hanno a cuore il bene di un territorio che, già in passato, è stato penalizzato da analoghe imposizioni.

Il comunicato:

Himeralive.it -Lettera Appello v3 (2)


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