Petralia Soprana: le celebrazioni per il 4 novembre FOTO E VIDEO

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Petralia Soprana ricorda gli eroi della grande guerra sempre con rispetto e commozione presso la Piazza del popolo. 

Il 4 novembre l’Italia ricorda l’Armistizio di Villa Giusti – entrato in vigore il 4 novembre 1918 – che consentì agli italiani di rientrare nei territori di Trento e Trieste, e portare a compimento il processo di unificazione nazionale iniziato in epoca risorgimentale.

 Per onorare i sacrifici dei soldati caduti a difesa della Patria il 4 novembre 1921 ebbe luogo la tumulazione del “Milite Ignoto”, nel Sacello dell’Altare della Patria a Roma. Con il Regio decreto n.1354 del 23 ottobre 1922, il 4 Novembre fu dichiarato Festa nazionale.
Poco dopo la marcia su Roma, la festa cambiò nome in Anniversario della Vittoria, assumendo quindi una denominazione caratterizzata da un forte richiamo alla potenza militare dell’Italia, mentre dopo la fine della seconda guerra mondiale, nel 1949, il significato della festa è tornato quello originale, ridiventando la celebrazione delle forze armate italiane.

In questa giornata si intende ricordare, in special modo, tutti coloro che, anche giovanissimi, hanno sacrificato il bene supremo della vita per un ideale di Patria e di attaccamento al dovere: valori immutati nel tempo, per i militari di allora e quelli di oggi.

Gli Italiani morti nel triennio 1915-1918 furono 600mila; ogni mille uomini mobilitati, 105 non tornarono più a casa. Le nostre montagne furono le loro tombe, gli Altipiani e il Piave videro e udirono le loro grida di dolore, ma anche le loro urla di gioia per il riscatto dallo straniero e per la conquistata la libertà.
La generazione che combatté quella guerra oggi è definitivamente scomparsa. L’ultimo soldato, il bersagliere Delfino Borroni, è morto a Milano qualche giorno fa alla veneranda età di 110 anni. Di quei soldati che stoicamente combatterono nella guerra delle “trincee” adesso non è rimasto più nessuno. Essi ci hanno insegnato l’amore per la Patria, ed il ricordo del sacrificio di quegli italiani è utile proprio nel giorno della celebrazione delle Forze Armate Italiane che sono protagoniste di missioni nel mondo nonchè portatrici dei valori di libertà.

La storia oggi ci racconta che l’allora Pontefice Benedetto XV assieme a Carlo D’Asburgo (l’imperatore d’Austria proclamato Santo da Giovanni Paolo II il 3 ottobre 2004) furono gli unici che cercarono di fermare quella che il Papa chiamò “l’inutile strage”. Tutti gli altri potenti del mondo invece cercarono un conflitto dalle dimensioni epocali.
Fu una guerra inutile e non necessaria che preparò i grandi crimini del XX e del XXI secolo: il nazional-socialismo, il comunismo, l’ultra-fondamentalismo islamico”.
Paradossalmente con la morte degli ultimi combattenti della Prima guerra mondiale, il secolo XX sarà davvero finito, un secolo che quantunque certi nostalgici romantici affermino che fu un secolo positivo, in verità fu il secolo delle stragi, dei lager nazisti e gulag comunisti.

 Discorso Prof. La Placa

4 novembre 2021 

Così come avvenne  nel corso del 2 conflitto mondiale, anche oggi, a causa di un’altra guerra mondiale, la pandemia , celebriamo  il 4 novembre in modo pure dimesso. 

 La ricorrenza nata nel 1919  a ricordo  dell’Armistizio di Villa Giusti del 1918  col quale  l’Impero Austro-Ungarico riconosceva la sconfitta e concedeva all’Italia i territori di Trento e Trieste, divenne festa nazionale col regio decreto- legge del 23 ottobre 1922  n° 1354  

Il 4 novembre   è  l’unica festa nazionale che ha avuto continuità nel periodo liberale , fascista e repubblicana perché costituisce la sacra memoria che lega il passato col presente , su cui tanto insistettero tanti scrittori , tra cui Ugo Foscolo nel carme ” Dei Sepolcri, e che fu  sancita  dal    decreto  del 22 novembre  1925, n.2130   che stabiliva che “è dovere nazionale raccogliere e pubblicare in un albo i nomi dei Caduti durante la guerra 1915-1918 per conservarne con segno d’onore il perenne ricordo”.    

 Da vice presidente della fu Associazione combattenti e reduci di Petralia Soprana,  ho provveduto a comunicare  al Ministero della difesa  alcuni   nominativi di nostri caduti  della prima e  seconda  mondiale per aggiornare quell’elenco che, come ogni anno, tra poco leggeremo. 

Oggi in questo elenco si aggiunge il milite ignoto. Ricorrendo,infatti, il centenario della traslazione  del Milite Ignoto all’Altare della patria, avvenuto a Roma il 4 novembre 1921 , il nostro Consiglio comunale, con delibera n 30 del 23.7.2021 ha voluto pure conferire la cittadinanza al  milite ignoto, iscrivendolo nel nostro elenco e tributandogli solennemente il dovuto onore. 

Purtroppo constatiamo  che ogni anno  il libro della memoria si tinge di rosso col sangue  di nuovi martiri. 

 – Sono coloro che cadono in varie parti del mondo nelle diverse odierne guerre  combattute a pezzi,  come ebbe a dire Papa Francesco,  a causa  dell’indifferenza, dell’ingiustizia, della prepotenza  

– sono quelli  che il mare  inghiotte, 

– quelli  che pagano con la vita un  ideale o un credo religioso, come  tanti cristiani perseguitati o  trucidati 

-quelli che muoiono di fame o per mancanza di cure,  L’elenco potrebbe continuare

-ma vi dobbiamo inserire quelli che   hanno perso la vita a causa di un virus  sulla cui origine  tanto si discute .

Alla data   del  1 Novembre 2021, secondo dati ufficiali,  gli  italiani  morti di covid sono   32.004 di cui  365 medici cui bisogna aggiungere  infermieri, ausiliari, volontari  e personale   appartenente a diverse  realtà  associative  morti nell’adempimento del loro dovere. 

Sono i  nuovi caduti di questa  guerra pandemica 

 

E se è giusto ricordare   i  17 milioni   dei morti  della 1 guerra  mondiale  e i circa di 68 milioni di morti.della seconda , diversi dei quali nostri concittadini,  è altrettanto doveroso ricordare tanti altri  caduti  del dovere, dell’onestà, dei valori che meritano il nome di eroi.

 Ma si è eroi  anche in vita:  sono  tanti che  quotidianamente lottano , soffrono, combattono, s’impegnano   perché  il bene, il giusto, l’onesto, siano ancora  dei valori.  

Tra costoro le nostre forze dell’ordine che vigilano, prevengono, aiutano e quando necessario intervengono anche con decisione  secondo i dettami della legge .

 Oggi infatti è la Festa nazionale dell’Unità e delle Forze Armate , la festa  anche  di quanti si adoperano  per creare unità, progresso , coscienza  civica e morale e che restano spesso amareggiati da come vanno le cose . 

 Al  Signor Sindaco, Amministrazione comunale, autorità civili, militari religiose , sodalizi e associazioni , a coloro che hanno intelligenza e cuore,   i vari  martiri  dicono grazie non  solo  per la doverosa memoria, ma  per l’impegno nella lotta  contro  quel colore  nerastro che vuole sporcare  il celeste del nostro cielo  e  profanare  la nostra terra.

 E a te, milite ignoto e caduti tutti , esprimiamo il desiderio di vivere con coerenza  e correttezza,  elevando   questa  preghiera   perché la presentiate   alla clemenza  di Dio ” A peste, fame et bello, libera nos Domine” Dalla peste, dalla fame e dalle guerre , liberaci o Signore. ” 

 Così sia. 

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