Da Termini Imerese a Milano: la storia dei fratelli Marchese, dal carretto al sapone che profuma di cannolo

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La vera innovazione è portare avanti la tradizione dei cannoli siciliani
– Alessandro Marchese

Da Termini Imerese a Milano, quando la passione è più grande di ogni difficoltà. La storia di Alessandro e Ivan Marchese parte proprio da Termini Imerese, città nella quale sono nati e cresciuti.  

Oggi vi raccontiamo la storia di due giovani che, con passione e tenacia, hanno realizzato il loro sogno: i loro cannoli sono conosciuti in tutta Italia e presto lanceranno il primo sapone bio al profumo di cannolo. 

Raggiunti telefonicamente, Alessandro e Ivan, ci hanno raccontato del loro sogno, della loro passione e della loro voglia di far conoscere i veri sapori siciliani in tutto il mondo. Genuinità e innovazione è ciò che più li contraddistingue. Nel corso degli anni, infatti, non hanno avuto paura di osare, creando delle combinazioni nuove e lavorando ogni giorno per lanciare sul mercato delle novità che li rendono unici.  
Marchese Cannoli è la dimostrazione reale che con costanza e fatica i sogni si possono realizzare. 

L’intervista

Da Termini Imerese a Milano, com’è nato il vostro progetto? 

Ivan: Partiamo dal presupposto che Alessandro è più grande di me ed è sempre stato appassionato di pasticceria, mentre io, ultimato il liceo mi sono trasferito a Milano per studiare comunicazione. A distanza di sei mesi dal mio trasferimento a Milano, mio fratello mi ha raggiunto per mettere in atto l’idea del carretto. Mi sono fidato di lui, della sua idea e della sua esperienza a contatto con il prodotto.  
Poco dopo riuscimmo a trasformare l’idea in realtà; ciò che ci caratterizzava inizialmente era proprio ciò che, studiando la zona, qui mancava: il concetto di cannolo riempito al momento davanti ai clienti” 

Alessandro: “L’idea del carretto è nata da me nel lontano 2014, perché lavorando in pasticceria mi sono sempre chiesto perché il cannolo sia sempre stato trattato quasi con superficialità, senza mai valorizzarlo o migliorarlo. Si tratta di un prodotto abbastanza commerciale. Se ci fermiamo a riflettere notiamo che infondo in Sicilia, ma anche in Italia tutti conoscono il cannolo, di conseguenza raramente si è pensato ad un’innovazione che lo riguardasse.  
L’idea del carretto e di conseguenza di cannolo riempito a momento per l’anno 2014/2015 era già di per sé un’innovazione, in quanto in quel periodo non era una cosa scontata trovare la pasticceria che riempisse il cannolo al momento e davanti al cliente”. 

Il carretto dei fratelli Marchese, un’innovazione che, devo dire, è spopolata sui social, ma non solo. Vi va di parlarmene? Siamo tutti curiosi di conoscere anche la sua evoluzione. 

Ivan: “L’idea del carretto nasce proprio dal voler portare, per le vie della città una vera e propria pasticceria ambulante, in modo tale che tutti potessero assaggiare i nostri prodotti, sentendosi all’interno di una vera pasticceria, nonostante ci trovassimo all’aria aperta.
Successivamente abbiamo aggiunto uno storytelling sulla base della sincerità del prodotto, quindi, la cialda artigianale, l’utilizzo della ricotta al 100% di pecora fornita da un caseificio che ci permette di decidere la dose di zucchero da aggiungere al prodotto. Infine, alla croccantezza della cialda, si è aggiunto, grazie al valore del carretto, il fatto di questo sistema quasi computerizzato, che penso un nostro prodotto esclusivo, in quanto in Italia penso che siamo gli unici ad averlo, perché ideato da mio fratello insieme ad altri collaboratori: si tratta proprio di una macchina che ci permette di farci arrivare la ricotta dal caseificio direttamente all’interno di questo bag in box, evitando così la manipolazione esterna.

Il carretto dei fratelli Marchese brandizzato da Bvlgari

Grazie all’idea del carretto, messa in pratica da febbraio 2015, abbiamo avuto l’opportunità di partecipare a molteplici eventi in tutta Italia. Inoltre, ci ha permesso di entrare in contatto e lavorare con delle bellissime realtà, quali ad esempio Bvlgari e l’Hotel Principe di Savoia di Milano, proprio perché il servizio era unico nel suo genere.
Credo che un’altra cosa che ci caratterizza sia propria la voglia di mantenere una linea tradizionale, ma al tempo stesso di ricercare l’innovazione, in particolare per quanto riguarda l’impatto visivo.

Per quanto riguarda il Carretto, adesso ne abbiamo due, di cui uno fermo e operativo da Eataly Torino Lingotto, dove è presente anche Antonio Romano, un altro ragazzo di Termini Imerese”. 

Alessandro: Come ha accennato Ivan, è proprio grazie al nostro carrettino che siamo entrati in contatto con delle bellissime realtà; infatti, il nostro è stato il primo carrettino di cannoli all’interno dell’ hospitality  a San Siro in occasione del concerto di Bruce Springsteen. Inoltre, è stato il primo carrettino personalizzato da un’azienda di gioielli, in questo caso si tratta dell’azienda Bvlgari, che ha brandizzato il nostro carrettino, col quale successivamente siamo andati a Roma in occasione di un loro evento nel quale presentavano la loro nuova linea di gioielli. È stata sicuramente una bellissima esperienza nella quale abbiamo potuto rappresentare con i nostri cannoli un dolce tipico italiano”.  

Quindi dalla tradizione all’innovazione, questa è una delle vostre caratteristiche principali che pian piano vi ha fatti notare anche da un brand importante. Quando parlate di ricerca e valorizzazione anche a livello visivo, a cosa vi riferite? 

Ivan: “Credo che tutti, da sempre, siamo stati abituati alle classiche guarnizioni. Noi, invece forse siamo stati gli unici a credere in guarnizioni, ma al tempo stesso, in sapori nuovi, quali possono essere ad esempio il caramello salato, al lampone, allo zenzero candito. Mantenendo, dunque, le basi di un prodotto autentico, per poi rinnovarlo curando la presentazione visiva. 
Dal punto di vista tecnico passerei la parola a mio fratello Alessandro, infondo è lui il pasticciere tra noi due!” 

Alessandro: “Sì, ovviamente io parlerò più dal punto di vista tecnico, ma partiamo dal presupposto che dal liceo in poi ho sempre studiato e lavorato in pasticceria. Questa, infatti, è più una passione che un lavoro per me, di conseguenza è come se non sentissi il peso del lavoro, ma è tutto molto naturale, spinto sicuramente dalla passione che mi arde dentro.  
Abbiamo già accennato al nostro modus operandi, al nostro modo di voler rinnovare uno dei prodotti più rappresentativi della nostra terra, pur mantenendo la base autentica. Devo dire che anni abbiamo avuto molte difficoltà nel far capire ai miei fornitori, tutti Siciliani, che il concetto di Cannolo, per come lo conosciamo noi in Sicilia è un concetto sbagliato fuori dalla Sicilia, perché la ricotta non può essere sempre troppo zuccherata, che la cialda non è un biscotto, ma ha un impasto simile alla chiacchiera, dunque il cannolo deve avere delle caratteristiche che purtroppo, negli anni si sono perse. 
Ad oggi, in seguito svariati tentativi, riusciamo ad avere una cialda che all’interno ha tutti gli ingredienti provenienti da aziende siciliane.  
Dalla farina al cacao, tutto ciò che utilizziamo è prodotto in Sicilia e questo credo sia uno dei nostri vantaggi. Anche la ricotta che utilizziamo proviene da un caseificio siciliano che ci permette di scegliere il dosaggio dello zucchero da inglobare, in modo da lasciare che si senta il gusto genuino del prodotto. Questo ci permette di avere una crema non troppo zuccherata e che non lasci la sensazione di bruciore in gola.
Nel corso degli anni, come ha accennato mio fratello, abbiamo proposto e sperimentato con delle varianti, non abbandonando ovviamente il classico che viene rappresentato dal cioccolato fondente e dall’arancia candita, che nel nostro caso abbiamo esaltato utilizzando un’arancia candita che non ha solfiti e che ha soltanto il 10% di zucchero, in modo tale da lasciare il sapore autentico dell’arancia. Ogni nostro prodotto giunge direttamente dalla Sicilia, quindi anche la granella di pistacchio, ad esempio, arriva da Raffadali. 
A fine 2017 abbiamo lanciato due delle nostre novità: il cannolo “Olimpia” con caramello salato e lamponi e il cannolo “Marfisia” con zenzero candito e lamponi.  A seguito di questo primo lancio, nel corso del tempo, abbiamo sempre cercato di evolverci, lanciando poi la ricotta al pistacchio e continuando a sperimentare. 

 Com’è nata l’idea dello zenzero candito al lampone?  

Alessandro: “È un’idea nata per caso, dopo che un mio amico mi fece assaggiare un suo panettone al lampone pensai che potesse stare bene anche nel cannolo. 
Chiamai l’azienda che ci fornisce l’arancia candita e chiesi se potevano fare anche lo zenzero candito. Un mesetto dopo circa, mi fecero assaggiare il primo prototipo di zenzero candito, che unì al lampone fresco e da quel momento nacque “Marfisia”, dal gusto piccante dello zenzero che si sposa bene alla ricotta zuccherata e alla freschezza del lampone.
L’idea del caramello salato unito al lampone, invece, è nata in modo quasi naturale, sentì la voglia di provare il caramello salato come guarnizione del cannolo. Poco tempo dopo lanciammo il cannolo “Olimpia” con caramello salato e lampone fresco″.  

I vostri cannoli hanno dei nomi importanti! A cosa vi siete ispirati? 

Alessandro: Un’altra novità è sicuramente data dal voler dare un nome ad ogni nostro cannolo, ispirandoci alla storia dell’Orlando Furioso. Infatti, abbiamo Carlo Magno, Orlando, Olimpia, Morgana, Marfisia, sono tutti personaggi dell’Orlando Furioso che da noi vengono rappresentati con i pupi. Un altro richiamo alla nostra terra natia”.  

Com’è nata l’idea dell’e-commerce 

Ivan: “L’e-commerce è nato semplicemente dalla necessità che ci spingeva, una volta l’anno, a spostarci in più città, proprio perché la gente non voleva mangiare più i nostri cannoli solo una volta l’anno, ma ci richiedevano la possibilità di mangiarli quando più volevano. 
Da qui è nata la necessità di fare una ricerca sul campo dell’e-commerce e di valutare questa possibilità.  
Successivamente siamo giunti alla costruzione del kit contenente: le cialde vuote di cannoli, sac a poche di ricotta di pecora Siciliana, granelle a scelta, vasetto di pasta di pistacchio siciliana, sac a poche vuota, zucchero a velo, manuale d’istruzioni. 
Per quanto riguarda la crema di pistacchio è facoltativa, mentre per le guarnizioni il cliente può scegliere quelle che preferisce. 
Inoltre, dato che abbiamo già accennato al nostro sistema di raffreddamento, ci tengo a precisare che le nostre consegne rispettano il ciclo della vita del prodotto, cosa alla quale non siamo più abituati. La spedizione dei nostri kit, ad esempio, avviene dal lunedì al mercoledì (esclusi i giorni festivi) con consegna in 24/48 ore. Dietro a questo risultato c’è veramente tanto lavoro e mi permetto di ringraziare tutti i corrieri e di precisare che dietro “Marchese Cannoli” non ci siamo solo noi due, ma c’è una squadra composta da altre persone che curano diversi aspetti. Ci teniamo a ringraziarli tutti, uno per uno, perché senza di loro non potremmo fare nulla di tutto ciò: Antonio, Lorenzo, Federica, Francesco e Smeralda, che sicuramente in questo periodo di crescita ci hanno sopportato e supportato”.  

Alessandro: “Mi unisco ai ringraziamenti di Ivan, ci tengo anch’io a ringraziare tutti i ragazzi e le ragazze che lavorano con noi. 
Per quanto riguarda l’e-commerce, invece, come ha accennato mio fratello, l’idea è nata nel 2018 da un’esigenza. Questo perché andando in giro per tutta Italia ci siamo resi conto che sempre più spesso la gente ci chiedeva quando saremmo ritornati e come poter fare per poter mangiare i nostri cannoli anche quando effettivamente non eravamo lì fisicamente. A fine 2019 abbiamo pubblicato online il nostro sito e-commerce con il kit per preparare il cannolo in casa.  
Abbiamo lavorato tanto e siamo riusciti a creare un concetto di fresco, senza avere una refrigerazione dei corrieri, perché purtroppo il corriere refrigerato non esiste.  
Ci siamo chiesti come garantire la freschezza dei nostri prodotti e a seguito di uno studio, siamo riusciti a costruire una confezione che si autoalimentasse a livello termico. Grazie a questo, ad oggi riusciamo a mantenere una temperatura di viaggio che va dai quattro ai cinque giorni, quindi se il nostro kit dovesse viaggiare per questo periodo di tempo, noi possiamo assicurare che la ricotta arriverebbe perfetta e fresca. Non è stato facile riuscire a raggiungere questo traguardo, è stato un lavoro di ricerca, abbiamo fatto tantissime prove, ma ci siamo riusciti.  
A breve arriveranno anche altre novità che stiamo portando avanti”.  

A tal proposito ho visto che state lavorando ad un’altra novità molto innovativa: il primo sapone al cannolo siciliano. Com’è nata questa idea?  

Alessandro: “L’idea del sapone nacque in modo molto spontaneo, a seguito di un’intervista mi scrisse Floriana, che ha un’azienda di cosmetica a Trapani e mi chiese di collaborare. Inizialmente rimasi sorpreso dalla sua proposta, perché non avevo mai pensato all’unione tra cibo e cosmetica. A seguito di una riunione in videochiamata, nacque l’idea del sapone al cannolo, da realizzare con i prodotti che lo caratterizzano, quindi: latte di pecora, pistacchio, e cioccolato.  
Un anno dopo abbiamo concepito il primo sapone al cannolo. Lascerò che sia Ivan a parlarvene meglio, in modo da raccontarvi anche l’aspetto tecnico” 

Ivan: “Come vedi, ancora una volta la creatività siciliana si incontra e crea qualcosa per valorizzare la nostra Sicilia. 
Floriana Sergio, infatti, è una farmacista che ha un’azienda a Trapani dal nome “FarmaFlo”. La sua concezione è proprio quella della cosmesi semplice e proprio in quel periodo stava effettuando una ricerca sui benefici del latte di pecora, per via delle sue qualità nutritive che non sono presenti in nessun altro latte. A seguito di varie ricerche e idee è nato il sapone al cannolo. Il sapone bio, nasce da una base al latte di pecora, appunto, per poi essere composto anche da un olio essenziale al pistacchio e dagli scarti riciclati di fave di cioccolato. Di conseguenza si tratta di un prodotto improntato anche sul riciclo delle materie prime e sul rispetto dell’ambiente”. 

Ancora una nuova innovazione! Mi chiedo, ma sicuramente lo chiederanno anche i nostri lettori: quando lancerete sul mercato il sapone?  

Ivan: “Non possiamo dare una data precisa, ma quasi sicuramente avverrà a breve. Si pensa inizio aprile. Anche se c’è qualcuno che ha già avuto modo di provarlo, in quanto in occasione della festa della donna, all’oscuro dei nostri clienti, lo abbiamo omaggiato nei kit. Questo ci ha permesso di avere anche feedback, che devo ammettere con gioia, fino ad ora sono stati tutti positivi.  
Precisiamo, inoltre, che sarà una limited edition”.  

 La galleria fotografica

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