V.c. era stato condannato in primo grado a dieci anni di reclusione nel 2017 dal Tribunale di Palermo, perché giudicato colpevole dei reati di violenza sessuale su minore e atti sessuali con minorenne, in particolare la figlia della convivente. La sentenza è stata poi confermata dalla Corte d’Appello nel 2019, con successivo giudizio d’inammissibilità della Corte di Cassazione sul ricorso presentato.
La vittima, oggi 21enne, aveva soltanto otto anni all’epoca dei fatti: dopo essere stata affidata a una comunità alloggio per minori, nonostante la tenera età era riuscita a raccontare agli operatori le violenze subite, confermate dal fratellino, allora dodicenne. Le indagini svolte hanno portato alla condanna del compagno della madre, con cui i bambini convivevano.
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