A Cerda una panchina rossa per Roberta Siragusa, commossa cerimonia con i genitori

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Una commossa cerimonia questa mattina a Cerda, in occasione della festa della donna, per ricordare Roberta Siragusa. All’iniziativa, fortemente voluta dal sindaco Salvatore Geraci, in collaborazione con l’istituto comprensivo Luigi Pirandello, erano presenti i sindaci di Caccamo e di Bagheria, rappresentanze delle Forze dell’Ordine, Carabinieri e Polizia, mamma Iana, papà Filippo ed il fratello di Roberta. 

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Una panchina per Roberta: “Siamo state amate e odiate, adorate e rinnegate, baciate e uccise, solo perché Donne”( Alda Merini). Recita così la frase a lei dedicata sulla panchina in cui la mamma di Roberta ha deposto una rosa rossa ed il fratello ha legato un palloncino con incisa la lettera “R”. 

Nel corso della cerimonia è intervenuto Padre Massimiliano Purpura: “Questi sono momenti importanti, ma servono i fatti: la certezza della pena, aiuti concreti alle donne, alle adolescenti, alle ragazze-madri. Siete stati colpiti come un uragano, Roberta non ve la potranno restituire, ci vuole un cambiamento radicale delle coscienze. Bisogna porre in essere le larghe intese cioè un progetto comune che coinvolga tutte le agenzie educative: la famiglia, la scuola, la chiesa, le istituzioni, ci costerà fatica ma ce la possiamo fare. Cari genitori il dolore c’è e non potrà mai sparire, ma la società deve reagire in nome di Roberta e di tutte le donne vittime di violenza”.

Il sindaco, Salvatore Geraci, ha letto una poesia dedicata a Roberta di Cruciano Runfola. Un lungo commovente applauso e le conclusioni al primo cittadino di Cerda che ha affermato: “Roberta vive nei nostri cuori”.

 


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