Montemaggiore Belsito piange Antonino Geraci, domani i funerali dell’uomo amato da tutti

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La comunità di Montemaggiore Belsito piange Antonino Geraci, detto Nino. L’uomo amato da tutti, era conosciuto in paese per il suo sorriso contagioso e la sua voglia di vivere. 
Soccorritore del 118, appassionato di cucina e col cuore a strisce nere e blu per il grande amore verso l’Inter. 
Il quarantasettenne è deceduto ieri a causa di un aneurisma cerebrale. Il suo distacco dalla vita terrena, però, ridarà la vita ad altre tre persone. I genitori dell’uomo, infatti, hanno firmato il consenso per donare gli organi dell’uomo che ha speso la propria vita al servizio degli altri. 

Antonino Geraci ci viene raccontato così, come l’amico di tutti, colui sempre pronto a donare un sorriso a chiunque incontrasse e sempre pronto a sostenere le passioni e i sogni altrui. 
Amava la cucina, nella sua pagina facebook pubblicava spesso i piatti che preparava; dai commenti di chi li ha assaggiati si evince che era un talento in cucina. 
Trascorreva molto tempo nel pub del fratello Ivan, proprio qui si confrontava con i clienti, chiacchierava e, talvolta, organizzava serate karaoke.

Il cordoglio del Sindaco di Montemaggiore

Il Sindaco di Montemaggiore Belsito, Antonio Mesi, condivide sui social il cordoglio e la tristezza per quanto accaduto ad Antonino. 

«Esprimo a nome personale, dell’Amministrazione e dell’intera Comunità di Montemaggiore profondo cordoglio per la perdita di Antonio Geraci. Mi piace ricordare la sua vitalità, generosità e disponibilità, il grande spirito di servizio che lo ha sempre contraddistinto, fino all’ultimo. “Caro Nino lasci una comunità che ti ha voluto bene e continuerà a volerti bene”. Ai suoi genitori, ai suoi fratelli va il nostro fraterno abbraccio».

I messaggi in ricordo di Antonino

In queste ore si susseguono sui social i messaggi in ricordo di Antonino. Testimonianze, foto, video, tutta la comunità Montemaggiorese e i colleghi dell’uomo condividono i ricordi più belli vissuti insieme.

«Hai lottato fino all’ultimo, abbiamo pregato fino all’ultimo, questo fiore doveva essere raccolto, ora sei fra le braccia del buon Dio. Ti sei contraddistinto per la tua educazione e per la tua nobiltà d’animo, la comunità di Montemaggiore ha perso una persona perbene, il 118 ha perso un gran lavoratore, tutti abbiamo perso un amico, la tua prematura dipartita ha lasciato un segno in ognuno di noi. Con le lacrime agli occhi ti dico : fai buon viaggio e abbraccia forte i miei genitori. Ciao grande amico e collega».

«Ricordo anche quando mi prestasti l’album dei Litfib  dove c’era quella canzone che parlava di feste, sirene e buon vino –scrive un utente -. Ecco, “Lacio Drom”, che significa buon viaggio, mi dicesti.
Allora caro Nino, Antonio Geraci parafrasando quella: nn so dove finisca la strada, se ci sia del buon vino o la sirena con gli occhi grandi come la fame, di certo la cavalcherai su venti ed uragani, e inoltre saranno tutti più sorridenti.
“Lacio Drom”, amico mio, amico di tutti, anima buona».

«Sei andato via ma ci lasci tanto, perché inconsapevolmente ci hai dato tanto. Ci hai regalato i ricordi più belli dell’adolescenza, le risate più fragorose, i momenti più spensierati. Hai creato quello che per noi è sempre stato il posto più bello da cui tutto ha sempre avuto inizio. Per tutti. […] Non ti dimenticheremo mai».

«Zia Zina e Zio Battista, come vi chiamo sempre….Ivan, Orazio… Nino vivrà per sempre nei cuori di chi ha avuto l’onore di conoscerlo -scrive Chiara Catalano rivolgendosi ai familiari-. Io mi sento onorata, di averci lavorato nel vostro bar, il Buco, quelle poche volte che non era in servizio al 118. Conserverò nel cassetto dei miei ricordi, tutte le barzellette, le risate, il suo modo disinvolto di fare, quegli occhi furbi e quel sorriso sotto il naso… Ciao Nino, anima buona, persona speciale e infinitamente generosa! Non ti dimenticheremo mai».

«Nino era troppo buono, sempre solare e sorridente -racconta Giuseppe Catalano-. Con lui ho tantissimi bei ricordi, ma uno mi resterà per sempre nel cuore: la nostra prima volta a San Siro. Siamo partiti da Montemaggiore insieme ad altri amici e siamo andati a Milano, la nostra meta era lo stadio San Siro in occasione della partita dell’Inter. 
Eravamo emozionati, Nino era felice. Stavamo realizzando un sogno tutti insieme. Insomma, tra mille aneddoti accaduti quel giorno, il più divertente è sicuramente l’intervista che ci hanno fatto i giornalisti del programma “Quelli che il calcio”, dato che venivamo da lontano solo per tifare la nostra squadra. In realtà, inizialmente volevano che facessimo da sfondo alla giornalista, ma eravamo troppo emozionati e felici per essere “solo uno sfondo”, abbiamo chiesto di essere intervistati e così è stato, per la gioia della loro redazione e nostra.  L’inter  vinse quella partita e noi eravamo ancora più felici.
Quella notte la passammo presso la stazione centrale, perché aspettavamo il pullman delle quattro del mattino, accadde di tutto, ma soprattutto ci divertimmo tantissimo. 
Questo è uno dei ricordi più belli che ho insieme a lui: insieme e felici per la vittoria della nostra squadra del cuore».

I funerali

I funerali di Antonino si terranno domani pomeriggio alle 15:00 presso la Basilica di Sant’Agata V.M. 
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