Coronavirus: anche a Polizzi Generosa scenario triste e silenzioso VIDEO

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A Polizzi Generosa, pure uno scenario di silenzio. Gli animi della gente, ancora una volta provati dalla situazione d’emergenza, si adeguano all’ultimo decreto e cercano di avere pazienza e tanta forza. Sperando che questa sia l’ultima battaglia, l’ultimo sacrificio che riporti definitivamente alla normalità. 

Un’ intervista al Piano alla gente  fa da testimonianza.

«Per noi, adesso, è come se fosse calato un sipario. Siamo come quella montagna lì di fronte: coperti da una coltre d’apparente silenzio. E tutto tace , riposa, aspetta paziente. Però, nel frattempo è come se la natura mediti come rifiorire al meglio per farsi nuovamente apprezzare con i suoi fiori e piante più belle per poi stupire. Così speriamo che farà pure il nostro paese.
Certo, è triste. L’inverno è sempre stato silenzioso ma mai come adesso. Infondo, qualche chiacchiera la si scambiava in serenità,ad esempio. Faceva parte della normalità, del nostro vivere», conclude il signore intervistato.

«Ci hanno tolto tutto. Anche parlare con un amico di gioventù senza averne paura. Questo virus ha tolto ogni piccolo piacere quotidiano», interviene un passante con voce rassegnata ed angosciata  dalla sua mascherina chirurgica bianca. 

«Ora tutto si muove lento come quei pali eolici lì difronte. Ma si muove. Questo è importante.

 

Perché vuol dire che nonostante tutto stiamo vivendo e  per questo ringraziamo il Signore ogni giorno,  la ricerca per i vaccini, i medici, gli infermieri e  gli operatori per i turni massacranti in ospedale e per  tutto quello che ha fatto la sanità per tentare di sconfiggere questo male – commenta un altro intervenuto aggiungendosi al discorso del signore che lo ha preceduto -. Dentro la chiesa di San Gandolfo una signora assorta nella sua preghiera, si rivolge a Dio con fiducia e a San Gandolfo, il santo patrono, poi anche a Sant’Antonio Abate che sarà festeggiato domenica 17 gennaio».

«L’ anno scorso abbiamo festeggiato San Gandolfo solo con la Santa Messa ma la processione che è molto sentita e solenne, ci è mancata.  Vorremmo augurarci di poterlo fare quest’anno ma la vedo già difficile. Poi, chissà. Certo, il paese è sembrato un po’ spento. Mancavano le emozioni che hanno accompagnato le nostre vite di tradizione.

Anche la sagra delle nocciole, sà,  è un momento gioviale, di particolare festa, ed un appuntamento per Polizzi. Sono giorni questi, che che la fanno vivere e  la caratterizzano.  Abbiamo compensato con l’arrivo di Dolce, concentrato un po’ il tutto in quel periodo, ma la tradizione, è tradizione! Speriamo di poter rivedere tutto e che ogni cosa torni al suo posto quanto prima con i suoi ritmi».

Il video

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