Economia: ripartire con coraggio. Gli imprenditori del rischio vincono i loro successi come se giocassero a carte

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Partiamo intanto dalla volontà.  Caratteristica imprenditoriale di base.

L’ individuo che possiede volontà  e non si scoraggia ha una marcia in più, potrà raggiungere meglio i propri obiettivi.

Chi non possiede questa energia assieme all’intraprendenza è destinato a restare indietro perché non possiede quel quid, quella dote naturale che gli permetterà di realizzarsi. Aprire un’azienda è come una giocata a carte. La sicurezza di poter vincere fa andare avanti anche se in momenti  può anche sembrare che si stia solo perdendo. Il non essersi  scoraggiati  e il non accettare sconfitte fa proseguire fino alla fine senza abbandonare il tavolo . È in quel momento arrivano le carte vincenti e si vince. Il grande imprenditore è come un comandante che vede la sua nave in mezzo alle onde alte ed alla tempesta e ne immagina quasi la fine pensando di poterla vedere affondare ma non  salta via su una barca lasciando la nave al suo destino. Per  questo lavoro infatti ci vogliono coraggio, speranza, nervi saldi fiducia in se stessi. 

Dwick parla sia del concetto di talento , del percepire una certa pressione sociale, in bilico tra la paura del fallimento e il desiderio di successo e portate a evitare le sfide;

all’opposto, quelle dotate di growth mindset, sono in grado di superare le proprie paure perché sono più coraggiose e agiscono pur sapendo di poter sbagliare.

Quindi intelligenti si nasce o si diventa?

Tutti incontrano difficoltà impreviste nella vita, ma coloro che possiedono una mentalità dinamica riescono ad abbracciare le avversità e a trasformarle in un modo per migliorarsi, in un’opportunità per crescere.

Per questo che non contano solo l’intelligenza e un talento innato per avere successo nella vita, ma è determinante rischiare, mettersi in discussione.

L’imprenditore di ieri

L’imprenditore di ieri vive l’impresa come una proprietà personale, il cui successo si fonda sulle sue capacità e sui suoi sacrifici. Tutto è iniziato una cinquantina di anni fa, a partire da una sua intuzione e capacità di rischiare. La vita della sua impresa si fonde con quella della sua famiglia: l’imprenditore di ieri è al tempo stesso capo famiglia e capo azienda.

Il governo dell’impresa dipende solo dalle sue decisioni e cresce superando le difficoltà sul campo. Ha poca fiducia verso chi non abbia vissuto in prima persona un percorso analogo al suo e non si sia assunto le stesse responsabilità; è fermamente convinto che il futuro sia troppo incerto da rendere inutile ogni tipo di pianificazione e cambiamento. Sa che l’imprenditorialità non è ereditaria e vive in maniera conflittuale il rapporto con le nuove generazioni, in quanto vede in loro valori e stili di vita differenti dai suoi.

L’imprenditore di domani

L’imprenditore di domani crea e guida la sua impresa sulla base di un’idea progettuale. Ha competenze ed abilità di gestione, definisce obiettivi e pianifica strategie . Le nuove tecnologie digitali sono parte integrante del suo progetto, strumenti operativi indispensabili alla realizzazione del suo modello di business innovativo.

 

L’imprenditore di domani sa che la crescita e lo sviluppo della sua impresa dipendono sempre meno dalle capacità produttive e dalle caratteristiche fisico-tecniche di un prodotto, standard o facilmente imitabili dalla concorrenza.

La sua offerta sarà legata ai contenuti che sarà trasmettere ai clienti (la visione, la storia, i valori dell’impresa, la tipicità dei processi produttivi, ecc.), unitamente alla propria capacità di sviluppare relazioni stabili e durature con il cliente e con il territorio in cui opera.

 

 E l’imprenditore di oggi?

L’imprenditore di oggi non è facile da descrivere. È probabile che sia ancora in via di definizione, in bilico tra passato e futuro. Quello che ci auguriamo è che l’imprenditore di oggi, vedendo il contesto che cambia, sappia adattarsi alle mutate condizioni dell’ambiente, riuscendo a vincere le sfide dei mercati. 

 

Gestire un’ impresa  cos’è cambiato nel tempo

Fino a qualche  tempo fa a molte aziende bastava proporre prodotti o servizi anche discreti, seguendo le indicazioni del mercato per vendere. L’economia degli anni passati è cresciuta così e gli imprenditori hanno acquisito questo modo di fare impresa.

Sovente capitava, anche negli ultimi tempi, che ci si improvvisasse imprenditori in settori maturi, senza avere obiettivi, strategie o elementi di diversificazione.

Molti imprenditori, nella speranza che le cose tornassero come prima hanno provato a gestire le nuove e molteplici difficoltà, partendo dal ridimensionamento della propria impresa, per fronteggiare i cali delle vendite, dei prezzi, degli incassi e la sempre più scarsa liquidità.

Oggi gli imprenditori reduci dei grandi cambiamenti avvenuti, sono stremati e confusi; alcuni sono instancabili, nel tentare di trovare le soluzioni necessarie a mantenere in piedi l’azienda.

 

Allora cosa è cambiato veramente?

Ieri IL MERCATO trascinava l’Economia, che cresceva per inerzia, quindi le cose accadevano.

Oggi IL MERCATO è diventato esigente, piccole e grandi aziende si fanno la guerra per competere e ritagliarsi la loro fetta, quindi, è necessario far accadere le cose.

La GRANDE DIFFERENZA, oggi è opportuno far accadere le cose.

 

Come gli imprenditori possono farle accadere?

La priorità assoluta è la conoscenza. 

1) Analizzare e valutare la situazione economica,  un’esigenza di tutti e tra l’altro alla portata di tutti. Solo sulla scorta di tali elementi, l’imprenditore potrà definire gli OBIETTIVI da raggiungere, quindi, valutare le risorse necessarie, comprendere il mercato (analisi), comunicare con esso, migliorare l’area vendite ed al caso ottenere nuove finanze.

2) PIANIFICARE e avviare le azioni strategiche;

3) CONTROLLARE periodicamente i RISULTATI e, al caso, individuare azioni strategiche correttive.

 

Oggi va avanti un imprenditore evoluto, che abbia le abilità e competenze di comprendere i bisogni e le necessità del mercato,in un mondo in continuo cambiamento.

Molto sono tornati a studiare o formarsi per acquisire queste nuove conoscenze.

C’è l’alternativa pratica di farsi affiancare da consulenti esperti e specializzati in materia, direttamente in azienda, per un sistema di controllo di gestione. Tale occasione, offre l’opportunità di acquisire in breve tempo nuove competenze manageriali e di crescita. 

 
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