Aggressione nigeriano a Bagheria, la Cassazione conferma condanna a un anno e otto mesi per l’aggressore

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Dopo il GIP del Tribunale di Termini Imerese e la Corte di Appello di Palermo, arriva il suggello della Corte di Cassazione sulla vicenda di Fredrick Omonzokpia, aggredito il 31 agosto 2018, a Bagheria, da Giuseppe D’Amore, con l’aggravante di avere commesso il fatto, con la finalità della discriminazione razziale. Privo di censure, infatti, è stato ritenuto, ieri dalla quinta sezione penale della Suprema Corte, il ragionamento dei Giudici di merito, che avevano ritenuto sussistente nelle lesioni arrecare dall’imputato, all’arcata sopraccigliare destra dell’Omonzokpia, la circostanza aggravante di cui all’art. 604 ter c.p., condannando il D’Amore alla pena di un anno ed otto mesi di reclusione, nonché al risarcimento dei danni nei confronti della parte civile, liquidati con una provvisionale di 5.000 euro.

Piena soddisfazione per la pronuncia di ieri della Corte di Cassazione, da parte del legale di Fredrick Omonzokpia, Avv. Bonaventura Zizzo del Foro di Termini Imerese, che dichiara: “Fin dall’inizio di questa vicenda, è stata chiara la presenza di una forte componente discriminatoria, nella grave aggressione subita da Fredrick Omonzokpia, che mentre veniva colpito dell’imputato, anche con un crick, veniva pesantemente offeso per il colore della sua pelle.

L’auspicio è che questo processo sia servito a fare in modo che fatti del genere siano sempre più negativamente stigmatizzati dall’opinione pubblica, oltre che dalla Giustizia, nella prospettiva di un clima di sempre maggiore integrazione e tolleranza”.

 
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