Il madonita Salvatore Onorato: la passione e l’intraprendenza d’inseguire un sogno

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Storie di vite siciliane, storie di profumi della propria terra, di emozioni e progetti,storie di ritorni a casa.
Salvatore Onorato è uno dei pochi a tornare dopo aver lavorato al nord.

Il motore dell’Italia ha da sempre trovato occupazioni lavorative ai meridionali.  Il fenomeno dell’esodo lavorativo è stato sempre presente.Tutti i giovani delle nuove generazioni continuano ancora adesso ad emigrare in cerca di fortuite possibilità traslocando di continuo dal sud al nord, ospiti delle grandi città asfissianti ed antropoemiche.  Nonostante il solito errato cliché del siciliano poco ligio nel lavorare, sono proprio questi i primi ad sbracciarsi andando via lasciando affetti e luoghi cari.

Molti di questi ragazzi trovano esaudimento nell’attività industriale di cui una componente importante e fondamentale è di parte maschile, preferenza preferita e maggiormente richiesta perché questa non va in maternità. Si produce e si fattura più delle vite oramai in una società intrisa da una mentalità prevalentemente capitalista. Non c’è da meravigliarsi.

Dopo il lockdown , dal 4 maggio 4,4 milioni di italiani sono ritornati al lavoro, 2,7  sono ancora sospesi ma prevalentemente sono proprio i nordisti ad aver fatto ritorno proprio nelle fabbriche. La produttività deve andare avanti nonostante tutto e a qualsiasi costo.

Salvatore Onorato, giovane siciliano e madonita doc, è invece uno di quelli che va controcorrente, proprio contro ogni convenzione e statistica : lui, tosto, determinato, intraprendente, torna invece al sud e non ritorna più alla sua attività di operaio in fabbrica a Faenza, in Emilia Romagna, dove guidava il treno aziendale seppur tutto questo lo gratificava. Stanco infatti della monotonia, del lavoro alienante, ne rompe  la routine.

Vuole qualcosa di più attivo che lo metta in gioco e che non lo annoi, anzi che lo appassioni, lo coinvolga ed entusiasmi, che lo faccia sentire vivo.

Era arrivato per lui infatti, il momento di decidere che era forse meglio azzardare, e sarebbe stato forse questo il dover osare un po’ troppo, ma capiva che doveva saltare da quel treno che aveva guidato da quasi tre anni in Emilia per lanciarsi su quello della grande occasione, quella che passa una volta sola, quella che si stava presentando e che alla fine ha deciso con determinazione di cogliere.

Rinuncia addirittura al proprio contratto a tempo indeterminato, agli ambienti mondani a cui si era abituato e che i suoi coetanei ricercano, al modo di vivere totalmente diverso da quello del suo paese nativo, Polizzi Generosa, sulle alte Madonie, in provincia di Palermo.

Insegue il suo grande e vero sogno :stare a contatto con le automobili dalle quali è stato sempre affascinato fin da piccolo.

Un’attrazione che è cresciuta dentro di sé e che ha coltivato nel tempo. Un chiodo fisso, l’idea di avere un autosalone tutto suo.

Durante la quarantena ha tanto meditato sul dafarsi e concretizzato il suo più grande progetto appoggiato anche dalla famiglia.

Probabilmente si affacciava dalla sua finestra e vedeva palazzi. Nella sua casa , in paese, c’erano le montagne, il cielo di un altro colore, la campagna

Avrà così pensato che  quello che rimaneva a livello economico, poteva guadagnarlo anche nel posto che amava di più e che gli mancava. A Faenza viveva solo e respirare aria di casa valeva più di tutto nella sua terra.

Le esperienze maturate sono così state il suo bagaglio che lo hanno incoraggiato per questo slancio e per una maggiore indipendenza.

Il suo rientro è stato così un doppio festeggiamento. Quale genitore non esulta al rientro definitivo del proprio figlio dopo essere stato lontano? Una sorpresa anche per gli amici increduli. Questa scelta è stata ben pensata contro quei momenti di solitudine e tristezza lontano da tutto e tutti . Solo all’inizio questo può sembrare così bello, avvincente, entusiasmante ed attraente. Poi col tempo ha il suo peso, il fascino del nuovo e della scoperta calano e si spengono. Hanno il sopravvento gli affetti, la lontananza, le vecchie abitudini. Tutto diventa sempre più malinconico.

Ne ha avuto conferma proprio in quei due mesi dove il mondo si è fermato così come i suoi pensieri e il minimo dubbio rimasto… Era ora di tornare e alla svelta.

Emerge l’amore per la propria terra in questa storia, per quella terra per cui non si smette mai di lottare nonostante i secoli di storia, per portare un po’ di pane a casa.

Quella terra che si ama e che si odia perché costringe con rabbia, talvolta, ad essere abbandonata poiché le prospettive sono troppo limitate e le aspettative troppo minime. Ma è chiaro che nessuno vorrebbe mai lasciare ciò che ama.

Una tristezza sempre più comune in chi vorrebbe opportunità senza essere costretto a lasciare la propria casa.

Nessuno in fondo vorrebbe mai andare via.

Qui la fortuna è stata determinata dalla voglia di fare,dall’impegnarsi nel concreto, da questa grande capacità di crederci senza remore.

<<I giovani chiedono lavoro,il lavoro ha bisogno dei giovani-ci conferma Salvatore – il territorio non sempre offre queste opportunità ma qui non sempre ci sono, se possiamo allora, dobbiamo cercarle, crearle, inventarle e fare di tutto per trovarle. L’esperienza lì a Faenza è stata il mio trampolino di salto e soprattutto per capire meglio cosa volevo davvero>>.

Forse un esperimento il suo. Quante sorprese infatti può sempre riservare il destino, basta vivere a pieno ogni opportunità che si presenti.

È riuscito così a migliorare Salvatore, con le sue esperienze, con il suo lavoro.
Tutto di guadagnato anche la consapevolezza di sapere con ferma decisione che il suo futuro lo voleva qui con tutte le sue forze anche economiche. Lo immaginava e lo desiderava davvero, così lo ha ottenuto.

Quel sogno l’ha fatto avverare anche se non subito. È cresciuto assieme a lui ed è stato in grado poi, di avviare un’attività tutta sua con il semplice perseverare .

Il suo autosalone l’ha chiamato Top Car perché lui probabilmente, dalla vita ricerca sempre e solo il meglio. Quella qualità che evidentemente gli scorre nelle vene. Da buon siciliano è abituato alla ricercatezza ed alla genuinità, cresciuto in un ambiente che ha sempre offerto ciò che è autentico. 

Forse è proprio vero che se una cosa la si vuole davvero la si ottiene con tutta la volontà del mondo ed impiegando le energie necessarie.

Non a caso, il logo utilizzato per la sua attività è il pipistrello. Fra le caratteristiche di questo animale, oltre al saper volare, ovviamente, c’è quella di liberarsi in aria ed attaccare all’improvviso una preda senza farsi notare così come fa con un obiettivo da raggiungere.

È proprio così che come questo animale, Salvatore improvvisamente, nella sua vita, è stato capace di”volare in alto” e non solo, di spiccare il volo verso Polizzi, di prendere pieno possesso delle sue capacità. Ha così  saputo sfruttare le sue occasioni prendendole al volo e con il suo modesto e pacato silenzio, ha messo in pratica le esperienze pregresse liberando ogni suo desiderio e realizzando al meglio ogni suo obiettivo prefissato nel momento opportuno. Un esempio.

«Non esistono condizioni ideali in cui lavorare ma è solo la volontà, la passione e la testardaggine a spingere un uomo a perseguire il proprio progetto», conclude orgoglioso Salvatore  con questa frase che per lui è diventata filosofia di vita ed anche citazione preferita che utilizza come messaggio d’incoraggiamento verso altri giovani come lui e che ha pure affisso nel suo ufficio.
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