Coronavirus: fare sesso è rischioso?

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Il sesso ai tempi del Coronavirus: si può fare o no? Ecco alcune doverose precisazioni e pareri, e come potrebbero cambiare le nostre relazioni con la pandemia

L’attenzione di tutto il mondo, ovviamente, è catalizzata negli ultimi giorni dal Coronavirus, che ha imposto a tutti noi misure estreme al fine di debellarlo.

Mentre l’Oms lo ha classificato proprio nelle scorse ore come pandemia – la seconda del secolo, dopo l’influenza A/H1N1 che nel 2009 colpì circa un miliardo di persone – i Paesi colpiti si stanno attrezzando al meglio per sconfiggerlo, adottando provvedimenti di limitazione massima dei contatti umani e gli assembramenti. In Italia, ad esempio, dopo il decreto del 9 marzo siglato dal Governo, il premier Conte nella serata dell’11 marzo ha parlato di ulteriori misure di prevenzione, con la chiusura, dopo scuole, teatri, palestre e centri culturali, anche di moltissime attività commerciali.

 
Una situazione di emergenza, che naturalmente influisce sulla vita quotidiana di ciascuno di noi, indispensabile per risolvere il problema. Ma, dato che il veicolo principale di trasmissione del coronavirus sembra essere proprio il contatto umano, viene spontaneo domandarsi come comportarsi rispetto al sesso.

Coronavirus e sesso: come comportarsi?
Una delle raccomandazioni principali, infatti, è proprio quella di mantenere la distanza di un metro da una persona all’altra, evitando del tutto abbracci e baci sulla guancia; naturale, quindi, chiedersi se invece, in questo periodo di quarantena in cui l’invito è di restare a casa, uscendo solo per motivi di grave necessità comprovabili, sia possibile avere rapporti sessuali. Gli esperti ascoltati in merito dai media sono tutti più o meno concordi nell’affermare una cosa: non si hanno dati certi sulla “pericolosità” dello scambio di secrezioni corporee vaginali o spermatiche, ma essendo presente nelle secrezioni delle vie aree qualche rischio potrebbe – il condizionale è d’obbligo – esserci.

Spieghiamo meglio: secondo Massimo Andreoni, ordinario di Malattie infettive all’università Tor Vergata diRoma e direttore scientifico della SIMIT, la Società italiana di malattie infettive,

Non abbiamo nessun dato a oggi che ci dica che il Coronavirus sia presente nelle secrezioni vaginali o nel liquido spermatico. Però sappiamo con certezza che è presente nelle secrezioni delle vie aeree superiori, cioè nel muco nasale e nella saliva e che nel corso di un rapporto sessuale evitare il contatto con le secrezioni delle vie aree superiori, a partire dal semplice bacio, è davvero difficile.

Anche la dottoressa Annamaria Casale, psicologa e sessuologa, intervistata da Interris dichiara:

Essendo un virus che si propaga per via aerea, attraverso le secrezioni, naturalmente tutto ciò che ha a che fare con l’intimità, quindi con la sessualità, può essere un veicolo che può aumentare o accentuare la diffusione del virus stesso. Quindi c’è più probabilità che possa diffondersi con un’intimità intesa in senso generale […] se parliamo di un virus che si trasmette attraverso la salivazione, quindi le microparticelle che emettiamo quando parliamo, mi viene naturalmente pensare che, ancora di più, possono essere i liquidi biologici portatori del virus.

Impossibile, quindi, escludere del tutto la possibilità, dato lo stretto contatto che il rapporto ovviamente richiede, a meno che non si sia certi di stare in una zona non dichiarata “a rischio”, eventualità, però, che sembra piuttosto difficile in questo momento, almeno in Italia, sottoposta a misure di contenimento da Nord a Sud.

Fonte:Robadadonne.it


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