Carnevale

Successo ed allegria al Carnevale di Collesano

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Carnevale Collesano

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Matilde La Placa

Giorni di carnevale piacevoli e divertenti a Collesano. L’allegria delle maschere allegoriche, l’entusiasmo nel realizzarle ed il credere nelle tradizioni, hanno fatto sì che i temerari del luogo, organizzatori d’eccezione che sentono davvero questo periodo dell’anno, hanno fatto immergere nella festa più amata dai bambini, gente fa ogni dove, coinvolto notevolmente tutte le fasce d’età. Sebbene l’Italia non stia godendo un bel momento a causa del virus COVID-19,questo non ha  fermato la voglia né tantomeno l’atmosfera su cui si è tanto lavorato. Le norme cautelative al riguardo sono state rispettate, nei bar ad esempio i drink sono stati serviti negli appositi bicchieri di plastica. C’è stata precauzione.Certo, non basta solo questo, il comune servendosi anche della pagina facebook ha dato le comunicazioni basilari di tutela del singolo riguardandosi di fare attenzione nel rispetto comune.

Non si è pertanto tirato indietro facendo eccezione visto che le altre manifestazioni dei paesi limitrofi si sono comunque svolte regolarmente.

Collesano fin dai primi sabati di febbraio vive il carnevale in maniera speciale come da altri tempi ripercorrendo ciò che era solito fare nel passato con la così detta “farsa”: nel corso principale vengono aperti locali, circoli, associazioni varie, tutti allestiti a festa che si possono girare liberamente e gratuitamente spostandosi da un posto all’altro gustando musica di genere diverso a proprio piacimento. Tutto  questo fa vivere tale momento con entusiasmo ed i partecipanti, facendosi prendere dall’euforia, sono quasi sempre vestiti in costume.  Gli abitanti del luogo oltretutto, il martedì di carnevale,si sfidano ” a suon di maschera”. Vince il costume più originale e la performance d’eccellenza che rappresenta i personaggi o tematica scelta partecipando all’apposito concorso Peppe Nappa.

Quest’anno particolare il sabato di carnevale con la speciale diretta di Radio Time che ha richiamato un numero eclatante di giovani provenienti da tutte le Madonie ed il giovedì Grasso che ha avuto come gradito ospite,Riccardo Termini, il giovane vincitore polizzano della Corrida.
Quest’anno il concorso Peppe Nappa è stato vinto da un gruppo che ha portato in scena la storia della musica. L’esibizione si è basata nel ripercorrere tutti i momenti mediatici d’ascolto in maniera molto divertente e bizzarra. Le maschere erano infatti rappresentate dal grammofono, la radio, il jukebox e la console. Infine, il carillon umano, un vero  bijouxd’eccezione. Il tutto è stato presentato da Serena Noce, cantante molto conosciuta del luogo.

U CUNTU DU CARNIVALI ANTICU
poesia di Matilde La Placa

Ni passaru anni di quannu
c’eranu scecchi e muli
ca sudati ammuttavanu suli
picculi carri, genti allegra,
spiritusa,
vistuta ironica e ‘ngignusa.
Ss’addubbavanu cu robbi antichi
di nanni e ziani
rapprisintannu spissu lari
fimmini e musculi anziani.
Genti puviredda, sparagnatura,
s’hannu invintatu i megghiu tradiziona duratura.
I mascari eranu fatti di linzola
sfardati,
chiddi d’i fimmini macari eranu arricamati.
C’eranu musicanti spissu
adattati
sunavanu allegri ma un pocu
stunati,
appriessu c’eranu i nichi vistiti di
tutti i culura ca eranu attratti di
sti sonatura,
i matri i tinivanu pa manuzza
s’addivirtivanu puri iddi cu
chissa fistuzza.
Era un sanu divertimientu
fattu di sulu godimientu
ppi passari n’allegra iurnata
senza travagghiu e assai
spensierata
assiemi a famigghia, i carusi e tanti genti
un si pinsava cchiu a nenti.
E abballavanu fimmini e masculi
finalmenti
tantu ammascarati e truccati
abilmenti
un si capiva cchiu nenti…
era ‘nfatti un momentu pi ‘ncuntrarsi
e pi certuni ‘nnamurarsi.
Si iva ni circuli e ni casi a
bballari
facennu cuntradanzi e musichi
ca ora sunnu rari,
c’eranu i pittiddi ca’ si lanciavanu
comi culurati stiddi,
a pasta cu sucu e i maccarruna,
certi voti mennuli tostati fatti a
turruna, pua viscotta, vinu a sazietà
ma un s’aesagerava o a festa pì
chissi finiva dá.
Si festeggiavanu i cuscini e li
cumpara
ci si purtava rispiettu, diventava
genti cara.
Eranu amici invitati puri a Natali,
l’affettu un finiva cu u marti
i carnivali.
L’anni su passati
tanti cosi sunnu ora canciati:
tuttu è chiu sofisticatu
l’animu da genti s’ha
trasformatu,
molti sentimenti s’hannu misu di latu.
Fortuna ca c’è sempri l’animu
friscu
di lì carusi…
ni fannu riscopriri nu sensu
di gioia
turnannu narria menu cunfusi.

 
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Matilde La Placa

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