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Un’indagine commissionata da Facile.it fa luce sull’incertezza che ancora aleggia intorno a una riforma che potrebbe far risparmiare denaro a molte famiglie italiane
È una misura che consentirà grossi risparmi a milioni di italiani: la prima vera riforma dopo oltre un decennio, cioè da quando è stata approvata la legge Bersani (dal momento che la tariffa unica per guidatori vituosi è ancora un progetto dal futuro molto incerto). Eppure in pochi hanno capito esattamente cosa sia l’rc auto familiare, la misura inserita nel decreto fiscale che, di fatto, estenderà la classe di merito più vantaggiosa in famiglia anche a veicoli di diverse categorie come gli scooter.
L’rc auto familiare si applica potenzialmente a tutti i nuclei familiari. In prima battuta, a quelli che già possiedono due veicoli di categorie diverse (l’esempio più frequente: un’auto e una moto o scooter) e che secondo l’indagine mUp Research sono circa tre milioni. Ma potrà ottenerla chiunque acquisterà un veicolo, di qualsiasi categoria, dal 16 febbraio 2020 in poi. La misura, infatti, era stata posticipata dal decreto Milleproroghe.
C’è però un indicatore che potrebbe far ben sperare le aziende del settore automotive: il 5,6% delle famiglie intervistate (al centro si arriva al 6,3%) sta valutando l’acquisto di un nuovo veicolo – a due o quattro ruote – proprio in virtù dei risparmi che la nuova legge renderà possibili. Mentre circa 2,8 milioni di famiglie (16,3% dei rispondenti) il problema non si pone nemmeno perché tutti i membri si trovano già in prima classe di merito. L’altra condizione per poter usufruire dell’rc auto familiare è quella di non aver causato un sinistro con colpa nei precedenti cinque anni.
fonte:repubblica.it
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